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Sergio Bertolami
e Rosa Manuli -
EX AQUA -
Il braccio di San Raineri
Pagine 240
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences Srl
 

Costo Brossura:
Euro 16,00

  2/4  
  LA FILOSOFIA IN ITALIANO
 
 
 

 

 

A partire dalla Rinascita dell'anno Mille e da quella seguente del XII secolo, la società medievale cresce con l’inurbamento, dando origine a città meglio riconosciute già per la loro dimensioni. Le scuole, a loro volta, iniziano ad identificarsi con le città. Esse sono annesse alle cattedrali, o alle nascenti Università (come a Bologna o a Parigi). Nasce la famosa scuola di Chartres, sostenitrice del pensiero neoplatonico di Agostino d'Ippona e di quello di Boezio. Sulla questione degli  universali, la scuola scolastica della città introduce il concetto che le idee sono del tutto a priori, essendo creature di Dio. Partendo sul piano cosmologico dal Timeo di Platone, essi fanno coincidere lo Spirito Santo, come già Abelardo, con l’Anima del mondo platonica. Poiché lo Spirito Santo per loro è immanente nella Natura, questa diviene un ambito separato dalla teologia e quindi possibile oggetto di studi del tutto autonomi.

I nuovi ordini monastici
Con lo sviluppo civile, anche la Chiesa si arricchisce di nuovi fermenti religiosi. Vengono create la Congregazione dei monaci Cluniacensi (intorno all'anno Mille), e l'Ordine dei Monaci Cistercensi. Quest’ultimo viene fondato da Bernardo di Chiaravalle, che sosteneva come alla verità si possa arrivare solo con la contemplazione e la preghiera (la sua via mistica) e non con l’intelletto. Pietro Abelardo, al contrario, gli contrapponeva proprio la ragione, affermando che «non si può credere in nulla se prima non lo si è capito».
A questi nuovi ordini monastici si aggiunsero, agli inizi del XIII secolo, quelli fondati dallo spagnolo Domenico di Guzman (i Domenicani) e Francesco d'Assisi (i Francescani), che si diffusero parallelamente nelle città al pensiero delle scuole, ormai centri della cultura medievale. Ciononostante furono proprio due frati domenicani a contribuire maggiormente allo sviluppo della Scolastica: Alberto Magno e Tommaso d'Aquino.

Alberto Magno
Alberto Magno, filosofo e teologo tedesco e Rettore dello  Studium Generale di Colonia,
fu tra i primi a recepire l’aristotelismo di stampo arabo all’interno del pensiero cristiano. Si mantenne, però, sempre critico alla visione musulmana di Averroè, come, ad esempio, la negazione dell'immortalità dell'anima, in aperto contrasto con la propria dottrina. Ridimensionato l’agostinismo, egli sancì la divisione fra teologia (area della fede) e scienza (area della ragione). Pur cercando punti d’incontro fra i due ambiti, scelse come campione della fede Agostino, e della scienza Aristotele. E’ ad Alberto Magno che si deve una forma e una metodologia tutt’ora sostanzialmente utilizzate.

 

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