Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini: Robert Capa. L’Opera 1932-1954

300 opere compongono la retrospettiva dedicata a uno dei più celebri e audaci fotografi di guerra.

9 sezioni raccontano gli scontri che il fotografo ha testimoniato, dalla Guerra Civile Spagnola (1936–1939) alla Guerra d’Indocina (1946–1954).

Presenti alcuni capolavori assoluti come Morte di un miliziano lealista, fronte di Cordoba, Spagna, inizio settembre 1936 e Truppe americane sbarcano a Omaha Beach, D-Day, Francia, Normandia, 6 giugno 1944.

Sottotraccia, nella trama degli scatti, emergono storie inusuali e personali, che incrociano la sensibilità di Capa a quelli dei soggetti ritratti.

MILANO
MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI
 
Robert Capa. L’Opera 1932-1954
 
Dal 14 maggio al 13 ottobre 2024
Preview stampa: venerdì 10 maggio 2024 ore 11.30

Dal 14 maggio al 13 ottobre 2024, il Museo Diocesano di Milano presenta Robert Capa. L’Opera 1932-1954, retrospettiva curata da Gabriel Bauret, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e prodotta da Silvana Editoriale, realizzata grazie al supporto del main sponsor Dils azienda leader nel Real Estate, che ripercorre le tappe principali della carriera del fotografo di guerra, dagli esordi nel 1932 fino alla morte avvenuta nel 1954 in Indocina per lo scoppio di una mina.

Una mostra composta da 300 opere, selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, che vuole rivelare il temperamento e le sfaccettature di un personaggio passionale e sfuggente, insaziabile e forse mai pienamente soddisfatto, che non esitava a rischiare la vita per i suoi reportage. 

Di lui così scrisse Henri Cartier-Bresson: “Per me, Capa indossava l’abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine. La sorte ha voluto che fosse colpito all’apice della sua gloria”.

La rassegna si svolge cronologicamente fornendo uno sguardo dettagliato sul percorso artistico e professionale di uno dei fotografi più influenti del ventesimo secolo, esplorando i suoi scatti più iconici, e al contempo delineando il metodo di lavoro che Capa utilizzava, dal quale trapela la complicità e l’empatia che il fotografo riservava ai soggetti ritratti, soldati ma anche civili, sui terreni di scontro in cui ha maggiormente operato. Nell’intento del curatore, il progetto vuole porre l’accento sulla dimensione umanista di Robert Capa, sulle altre angolazioni verso cui dirige il suo obiettivo: le popolazioni vittime dei conflitti, i bambini, le donne.

Afferma Gabriel Bauret: “Se le fotografie di guerra plasmano la leggenda di Capa, nei suoi reportage lo vediamo anche guardare la realtà da diversi punti di vista, concentrandosi su quelli che il fotografo Raymond Depardon definiva “tempi deboli”, in contrapposizione ai tempi forti che solitamente mobilitano l’attenzione dei giornalisti e richiedono loro di essere i primi e più vicini”.

Nei “tempi deboli” le storie personali emergono dalla Storia universale, e il singolo si manifesta in tutta la sua umanità.

L’esposizione si articola in 9 sezioni tematicheFotografie degli esordi, 1932–1935; La speranza di una società più giusta, 1936; Spagna: l’impegno civile, 1936–1939; La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938; A fianco dei soldati americani, 1943–1945; Verso una pace ritrovata, 1944–1954; Viaggi a est, 1947–1948; Israele terra promessa, 1948–1950; Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954 – che evocano l’impostazione cronachistica con cui i suoi reportage venivano pubblicati sulla stampa francese e americana dell’epoca.

Lungo il percorso espositivo si trovano dunque immagini drammatiche come Morte di un miliziano lealista, fronte di Cordoba, Spagna, inizio settembre 1936, che per la prima volta, insieme agli scatti di altri fotografi professionisti inviati in prima linea e nelle città bombardate, documenta in senso moderno una guerra; ma anche fotografie che immortalano i momenti di svago del Tour de France, luglio 1939, simbolo di una vita che si sforza di scorrere nonostante lo spettro della battaglia; gli esiti della Seconda Guerra Mondiale emergono in istantanee di morte e resilienza come in Un prete cattolico celebra la messa sulla spiaggia di Omaha, Francia, Normandia, giugno 1944, dove vediamo la liturgia svolgersi in un contesto estremo.

Negli stessi anni, a chilometri di distanza, Capa documenta la risalita dell’Italia da parte degli Alleati e scova dell’inaspettata ironia di un Contadino siciliano che racconta a un ufficiale americano la direzione che avevano preso i tedeschi, vicino a Troina, in Italia, nell’agosto 1943; allo stesso tempo la festante esaltazione dei soldati russi e americani, che si divertono insieme a Berlino celebrando la fine della Guerra (Soldati americani, parte delle forze di occupazione alleate, ad una festa multinazionale, Berlino, Germania, 1945), è solo uno scorcio di pace in un mondo in conflitto; così la silenziosa e anonima sofferenza di Un uomo e una donna trasportano i loro averi in sacchi, Haifa, Israele, 1949 ricorda come ogni giorno il mondo sia solcato da tragedie che l’umanità – ora tanto piccola, ora invincibile – è chiamata ad affrontare.

Molte fotografie rimandano dunque all’uomo più che al fotografo, a Endre Ernő Friedmann (suo nome di battesimo) più che a Robert Capa.

Insieme alle fotografie, sono esposti in mostra una serie di documenti, pubblicazioni, un filmato e una registrazione sonora (l’unica esistente con la voce di Capa) che permettono di dissipare l’aura mitologica da cui è avvolta la sua figura e tracciare i contorni di una vita il cui esito non è sfuggito alla tragedia.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale, curato dallo stesso Gabriel Bauret, con testi del curatore e di Michel Lefebvre.

Robert Capa nasce a Budapest il 22 ottobre 1913, come Endre Friedmann. Nel 1932, va a Berlino dove viene assunto alla Dephot, una nota agenzia fotografica. Nello stesso anno pubblica il suo primo reportage su Leon Trotskij. Nel 1933, dopo l’ascesa al potere di Hitler, fugge da Berlino alla volta di Parigi, dove incontra André Kertész, David Seymour (o Szymin, alias “Chim”) e Henri Cartier-Bresson. L’anno successivo conosce Gerda Pohorylle (poi Gerda Taro), una rifugiata ebrea tedesca che diventa sua compagna e agente. Nel 1936 documenta l’ascesa al potere del Fronte Popolare e i conseguenti scioperi. Il 18 luglio scoppia la guerra civile spagnola, che segue da reporter. Inizia la collaborazione con la rivista “Life” di New York. Nel 1938 si imbarca per Hong Kong, dove lavora a un documentario sulla resistenza cinese all’invasione giapponese. In ottobre torna in Spagna dove assiste alla partenza delle Brigate Internazionali e alla fine del conflitto. L’anno successivo segue il Tour de France. Allo scoppio della guerra in Europa parte per New York, dove “Life” gli commissiona diversi servizi negli Stati Uniti e in Messico. Nel 1943 segue la campagna degli Alleati in Nordafrica, la liberazione della Sicilia e l’avanzata alleata in Italia. L’anno dopo attende lo sbarco a Londra e fa parte della prima ondata americana che approda su Omaha Beach. Avanza verso Parigi a fianco delle truppe di liberazione ed entra nella capitale con la Seconda divisione corazzata francese. In Belgio, assiste all’offensiva delle Ardenne. Nel 1945 fotografa la liberazione della Germania. Incontra Ingrid Bergman a Parigi, con cui inizia una relazione che durerà due anni. Nel 1947 con Henri Cartier-Bresson, David Seymour (“Chim”), George Rodger e William Vandivert fonda l’agenzia fotografica Magnum, organizzata in forma di cooperativa. Il 14 maggio 1948 è testimone a Tel Aviv della proclamazione dell’indipendenza dello Stato israeliano e della guerra che ne seguirà. Nel 1954 trascorre tre settimane in Giappone e poi parte per l’Indocina dove assiste all’evacuazione dei prigionieri feriti a Diên Biên Phu. Il 25 maggio, mentre entra in un campo per fotografare una pattuglia francese che accompagna un distaccamento tra Nam Dinh e Thai Binh, nel Vietnam del Nord, viene ucciso da una mina antiuomo che gli esplode sotto i piedi.


INFORMAZIONI
Robert Capa. L’Opera 1232-1954
Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini (piazza Sant’Eustorgio 3)
Dal 14 maggio al 13 ottobre 2024
 
ORARI
martedì – domenica, ore 10.00-18.00
Ultimo ingresso ore 17.30
lunedì chiuso
Dal 21 maggio
Ingresso diurno (martedì – domenica, ore 10.00-18.00) + ingresso serale
Ingresso serale: lunedì / domenica, ore 17.30-22.30 (da Corso di Porta Ticinese, 95)
Ingresso mostra e prima consumazione presso InChiostro Bistrot: 12 €

BIGLIETTI: Intero 9€, ridotto 7€ (valido solo per ingresso diurno)
CONTATTI: T +39 02 89420019; www.chiostrisanteustorgio.it
CATALOGO: Silvana Editoriale
SOCIAL
Facebook: @MuseoDiocesanoMilano
Instagram: @museodiocesanomilano
#MuseoDiocesanoMilano #MuDiMi #RobertCapa

Ufficio stampa
Anna Defrancesco comunicazione
Via Madre Cabrini 10 – 20122 Milano
annadefrancesco.com
press@annadefrancesco.com

L’Aquila: Spazio dal basso presenta la mostra di Fabio Di Lizio – Sottosuolo

Il giorno 24 agosto 2024 alle ore 18.00, durante la settimana della Perdonanza Celestiniana, inaugura presso Spazio dal basso, curato da Andrea Panarelli, la mostra Sottosuolo di Fabio Di Lizio, accompagnata da un testo di di Patrizio Di Sciullo

In esposizione una serie di opere calcografiche sperimentali su matrice di alluminio la cui superficie è caratterizzata anche dall’uso del carborundum (carburo di silicio). In mostra anche libri d’arte di grande formato, come Amabili Resti, realizzati integrando risultati di stampa calcografica marginalizzati o sbagliati, che approfondiscono il tema affrontato dall’artista. 

FABIO DI LIZIO
Sottosuolo  
Testo di Patrizio Di Sciullo

Inaugurazione 24 agosto 2024 ore 18.00

Spazio dal basso
Via Adamo Rottweil 2 – L’Aquila
Fino al 14 settembre 2024

Come scrive Patrizio Di Sciullo nel testo di presentazione: «Queste grandi opere incise hanno un respiro forte che arriva ad occupare tutto il foglio di stampa fino ai suoi margini estremi: in modo esplicito ed evidente, visto i titoli, ci raccontano della terra misteriosa e scura che è alle origini del tutto. Nella terra germina la vita per fecondazioni segrete, le radici delle piante crescono e assorbono i minerali e i liquidi essenziali dando inizio al ciclo, nutrendo le piante che sono il cibo di tutte le altre forme di vita. Nella terra sono nascoste miriadi di piccoli e piccolissimi esseri, vermi, insetti e anche le formiche e le termiti con le loro straordinarie società. Celati nel sottosuolo, questi insetti creano organizzatissime misteriose città sotterranee, dedali di stanze e corridoi. I segni scuri ed arcuati, realizzati con il carborundum da Fabio nelle sue incisioni, segnano dei confini, ci raccontano di stanze protette e preziose e allo stesso tempo questi segni scuri e marcati nascono lontano nel tempo, sono segni antichi, ancestrali, direi quasi archetipi, che delimitano il dentro dal fuori e lo proteggono e ci ricordano, per assonanza, quelle stanze nelle città delle formiche e delle termiti.

Tornano poi in queste incisioni, come nelle maniere nere dei primi lavori, quelle partiture, quelle separazioni a scacchiera e divisioni e quei segni ripetuti diagonali e quei segnali che dividono, scandendo lo spazio, a volte con forza, a volte con delicatezza. Queste grandi incisioni ci portano nel sottosuolo, in mondi sotterranei, nel profondo; la materia e i colori di questi fogli sono quelli della terra – terra di siena bruciata, terra d’ombra, ocra gialla – colori amalgamati con sapienza e sensibilità, uniti sfumati, sfogati insieme, fino ai neri più intensi e cupi, sempre caldi come nel ventre della terra, della vita. Questi grandi lavori incisi espressi attraverso la forza della poesia, con grande sensibilità e rispetto, sono un grande omaggio al mistero della vita che sempre ci sfugge e alla terra, soprattutto, che silenziosa e operosa ci nutre sempre, umile dal basso». 

Fabio Di Lizio è nato a Ortona nel 1976. È docente di Grafica d’Arte e Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Dal 2004 al 2018 è stato impegnato in attività di formazione e didattica per la cattedra di Grafica e Tecniche dell’Incisione dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. Tra le principali esposizioni personali: 2023. Frequenze – MAC, Museo d’Arte Contemporanea del Piccolo Formato, Giarcino; 2021 Frequenze – Museolaboratorio ex Manifatturiera Tabacchi Città Sant’Angelo; 2018 Tabula x Fabula – Museolaboratorio ex Manifatturiera Tabacchi Città Sant’Angelo; artificialia – Galleria MAW Sulmona; 2012 Cattivi Pensieri – Museo Archeologico Iuvanum Montenerodomo; 2011 Contro Vento – Sala Mostre Vincenzo Foresi Civitanova Marche / Marche; 2005 Lettera – Galleria d’Arte Giulio Cerqua L’Aquila. Tra le principali collettive: 2024 Biennale Internazionale per l’Incisione – Acqui Terme; 2022 Sentieri Incisi, “due artisti in cammino”, Angelo Mosca e Fabio Di Lizio – Spazio Studio Castel di Ieri L’Aquila; 2021 Premio Celommi 2020, Seconda Biennale internazionale di incisione e scultura Teramo – secondo premio; 2019 Megalo Print Studio Intaglio online exhibition Australia; 2019.


Fabio Di Lizio
Sottosuolo  
Testo di Patrizio Di Sciullo

Inaugurazione 24 agosto 2024 ore 18.00

Spazio dal basso
Via Adamo Rottweil 2 – L’Aquila

Fino al 14 settembre 2024
Orari
: dal 25 agosto al 1 settembre dalle ore 16.00 alle ore 18.00; dal 2 al 14 settembre su prenotazione alla mail spaziodalbasso@gmail.com

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
roberta.melasecca@gmail.com

Bologna: Mons. Zuppi inaugura la mostra Futuro e Bellezza alla Fondazione Sant’Anna

Sono una quarantina gli artisti che espongono alla mostra d’arte permanente “Bellezza e Futuro”  negli spazi della Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina, la storica residenza che accoglie anziani e fragili in via Carlo Pizzardi 30, a Bologna. Quadri, disegni e sculture: tutte le opere sembrano unite da un unico elogio alla bellezza con un messaggio di speranza rivolto ai più fragili della società.

Apre ai bolognesi la mostra “Bellezza e Futuro”: quaranta artisti uniti in un messaggio che celebra la vita e il futuro dei più fragili e degli anziani.
 
Cerimonia di inaugurazione sabato 27 luglio ore 10:30 con la benedizione di Mons. Zuppi, arcivescovo di Bologna.

L’iniziativa, che per la prima volta si realizza in una casa residenza per anziani di Bologna, è promossa dall’associazione per le Arti “Francesco Francia” che, insieme alla Fondazione, aderisce alla Consulta tra Antiche Istituzioni Bolognesi, allo scopo di valorizzare l’arte.

Un evento artistico e culturale la cui vocazione sociale è stata più volte evidenziata dai curatori della rassegna, il prof. Luigi Enzo Mattei, presidente dell’Associazione Francesco Francia e il dott. Gianluigi Pirazzoli presidente della Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina. 

Ecco il doppio appuntamento in programma questa settimana:

Venerdì 26 luglio

Nel giorno dedicato alle celebrazioni di 𝑺𝒂𝒏𝒕’𝑨𝒏𝒏𝒂, dalle 17:00 alle 19:00, all’Istituto Sant’Anna è in programma una “preview” della mostra alla presenza di alcuni artisti.
 
Sabato 27 luglio
La Collezione permanente sarà inaugurata e benedetta da Sua Eminenza il 𝑪𝒂𝒓𝒅𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 𝑴𝒂𝒕𝒕𝒆𝒐 𝑴𝒂𝒓𝒊𝒂 𝒁𝒖𝒑𝒑𝒊, Arcivescovo di Bologna, dopo la celebrazione della Santa Messa della Patrona alle ore 10:30.

Ufficio stampa
AD Communications

Tel. 051 0959972
Mob. 347 4072574
Via Odofredo, 6 – 40136 Bologna
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Al Base Club Experience una notte fluo con l’artista e bodypainter Isabella Goio

La miglior musica di tendenza e forme d’arte contemporanea si fonderanno in Baia di Sistiana (Duino Aurisina, Ts), grazie a installazioni luminose e live performance dell’artista e bodypainter Isabella Goio (sabato 27 luglio, dalle 23:00 alle 04:00).

Nata a Trieste e laureata in Scienze dell’Educazione, Isabella Goio ha sviluppato ed evoluto la sua tecnica sul campo, pitturando per una decina d’anni visi di migliaia di bambini e adulti attraverso la tecnica del Facepainting. Ispirata dalle simbologie tribali e dal corpo delle donne si è poi specializzata nel bodypainting e dal 2020 utilizza quest’arte per creare performance suggestive che riportano al mondo dell’onirico. 

Con questa disciplina si afferma in Italia vincendo il secondo premio all’Italian Bodypainting Festival e all’estero in Festival dedicati dove si esibisce accompagnata da musiche tribali (Own Spirit Festival, Wao Festival, Three Sound Festival).

Nel 2022 nella Galleria Rettori Tribbio a Trieste inaugura la sua prima mostra personale “La spiritualità del corpo attraverso il bodypainting” dove espone 22 opere fotografiche stampate su tela a grandezza naturale che immortalano i suoi lavori di bodypainting e successivamente da lei elaborate con acrilico fluorescente.

Nel 2023 nell’hotel Duchi D’Aosta a Trieste inaugura, con una performance dal vivo, la sua seconda personale “Visioni di Luce”.

Isabella parte da un linguaggio simbolico e mette il corpo della donna al centro della sua ricerca artistica. Il corpo dipinto, in questa dimensione, pur essendo nudo, perde la sua connotazione puramente sessuale e prende la forma di un essere di Luce. La ricerca sulla Luce è un aspetto fondamentale per comprendere il significato profondo delle sue opere. I colori che utilizza maggiormente sono, infatti, particolari pigmenti per la pelle che reagiscono ai raggi ultravioletti e che quindi risultano fluorescenti alla vista.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

Campo di Brenzone sul Garda (Verona): Notti Magiche a Campo 2024 

La kermesse musicale Notti Magiche a Campo celebra la sua trentesima edizione riproponendo il format festivaliero inaugurato lo scorso anno: quattro serate, dall’8 all’11 agosto, tutte al Campo Teatro degli Ulivi, in uno dei tratti più suggestivi del lago di Garda, Campo di Brenzone sul Garda (VR).

Nel cartellone, come da tradizione, spiccano nomi autorevoli del cantautorato italiano (come Irene Grandi e Filippo Graziani, figlio ed erede artistico di Ivan), mentre si rinnova il connubio tra musica, paesaggio e… fenomeni astrali. Notti Magiche a Campo è nato infatti per abbinare l’ascolto musicale alla visione del fenomeno delle stelle cadenti di San Lorenzo, con il valore aggiunto dell’iconica location che ospita i concerti: il pubblico siede tra gli alberi di un uliveto secolare, con il lago e l’antico borgo medioevale semi abbandonato che fanno da scenografia naturale dietro il palcoscenico.

Notti Magiche a Campo è organizzato da CTG Brenzone e Campo Teatro degli Ulivi, in collaborazione con il Comune di Brenzone sul Garda e l’Associazione Pro Loco per Brenzone.

CTG Brenzone,
Campo Teatro degli Ulivi,
Comune di Brenzone sul Garda, Associazione Pro Loco per Brenzone,
Cassa Rurale Alto Garda
Associazione Albergatori Brenzone sul Garda

Notti Magiche a Campo 2024

30° Edizione
8-11 agosto 2024
Campo di Brenzone (VR)

Notti Magiche a Campo 2024 non dimentica il tradizionale legame che la manifestazione ha con la musica classica. Ecco quindi, per la serata inaugurale, giovedì 8 agosto, il Casanova Venice Ensemble diretto dal Maestro Costantino Carollo, che raccoglie l’eredità del celeberrimo Rondò Veneziano, esibendosi in costumi del Settecento veneziano in un repertorio che trova il suo fondamento nella reinvenzione della musica barocca, con sortite anche nella musica romantica e operistica oltre che nelle colonne sonore d’autore.

Arriveranno quindi i fondamentali appuntamenti con il cantautorato nazionale.

Venerdì 9 agosto la musica di Ivan Graziani torna a vivere nell’interpretazione di suo figlio Filippo Graziani. “Per gli amici” si fregia di ben otto canzoni inedite di Ivan Graziani ritrovate dalla famiglia e arrangiate dal figlio. In questo tour Filippo le esegue per la prima volta in concerto affiancate ai grandi classici del padre (Lugano addioMonnalisaPigroAgnese…). “Per gli amici” è un viaggio emozionale, una celebrazione della vita e dell’arte di Ivan Graziani, leggenda della musica italiana che ha rivoluzionato il modo di intendere la musica d’autore.

Sabato 10 agosto, Irene Grandi dimostra ancora una volta la sua innata capacità di ‘cambiare pelle’. Con lo spettacolo “Io in Blues” torna ai tempi in cui si esibiva nei piccoli club interpretando i grandi successi del blues e del soul. Nel nuovo progetto live troveranno dunque posto canzoni di Etta James, Otis Redding, Willie Dixon, Tracy Chapman, Sade, ma anche brani di Pino Daniele, Lucio Battisti, Mina e della stessa Irene, riarrangiati in chiave rock-blues.

Domenica 11 agosto, il finale di Notti Magiche a Campo 2024 sarà affidato al ‘padrone di casa’ Mauro Ottolini. Celebre trombonista, Ottolini è in effetti un polistrumentista, come dimostrerà in questa occasione, cimentandosi anche con le conchiglie e la tromba bassa nel progetto musicale “Nada Màs Fuerte”, creato per mettere in risalto le doti canore di Vanessa Tagliabue Yorke. La sua voce farà divampare tutta la passione e l’intensità​ emotiva di un programma di musiche popolari di diversi continenti, in un’alternanza di rumba, fado, calypso… Un giro attorno al mondo in cui le atmosfere latine si riflettono anche sulla musica di altri paesi e in cui il jazz fa capolino in un esotico contesto orchestrale.

PROGRAMMA
 
giovedì 8 agosto
Campo Teatro degli Ulivi, Campo di Brenzone, ore 21:30
CASANOVA VENICE ENSEMBLE
“Rondò Veneziano”
direttore Costantino Carollo
 
venerdì 9 agosto
Campo Teatro degli Ulivi, Campo di Brenzone, ore 21:30
FILIPPO GRAZIANI canta Ivan
“Per gli amici”
Filippo Graziani (voce, chitarra), Tommy Graziani (batteria), Massimo Marches (chitarra), Francesco Cardelli (basso), Stefano Zambardino (tastiere)
 
sabato 10 agosto
Campo Teatro degli Ulivi, Campo di Brenzone, ore 21:30
IRENE GRANDI
“Io in blues”
Irene Grandi (voce), Max Frignani (chitarra), Gianluca Tagliavini (organo Hammond), Piero Spitilli (basso), Fabrizio Morganti (batteria)
 
domenica 11 agosto
Campo Teatro degli Ulivi, Campo di Brenzone, ore 21:30
MAURO OTTOLINI & VANESSA TAGLIABUE YORKE
“Nada Màs Fuerte”
Mauro Ottolini (trombone, tromba bassa, conchiglie), Vanessa Tagliabue Yorke (voce), Thomas Sinigaglia (fisarmonica),
Marco Bianchi (chitarra classica, haitian guitar, chitarra baritona), Giulio Corini (contrabbasso), Gaetano Alfonsi (batteria), Valerio Galla (percussioni)
Quartetto d’archi: Teresa Storer, Emma Rodella (violino), 
Ivan Zasso (viola), Giulio Caputo (violoncello)

Informazioni:
I.A.T. di Porto di Brenzone sul Garda
tel. 045 7420076
email: info@brenzone.it
email: teatrocampoulivi@gmail.com
www.ctgbrenzone.org
www.facebook.com/NottiMagicheACampo
Facebook “Campo Teatro degli Ulivi”
 
Prevendite:
www.boxofficelive.it
 
Direttore artistico: Mauro Ottolini
 
Ufficio Stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217
e-mail: dancecchini@hotmail.com
 
Biglietti:
8 agosto, Casanova Venice Ensemble: posto unico 15 euro
9 agosto, Filippo Graziani: posto unico 20 euro
10 agosto, Irene Grandi: posto unico 20 euro
11 agosto, Mauro Ottolini & Vanessa Tagliabue Yorke: posto unico 15 euro
 
Bambini fino a 8 anni: ingresso gratuito
Bambini dagli 8 ai 12 anni compiuti: 10 euro
 
Prima del concerto, nei pressi del borgo sarà in funzione un punto di ristoro
 
Come raggiungere il Campo Teatro degli Ulivi
Si raccomanda di munirsi di torce e di calzature adatte a percorrere una mulattiera.
 
Campo Di Brenzone si raggiunge a piedi, con una suggestiva e panoramica passeggiata di una mezz’ora, percorrendo le mulattiere con vista lago per raggiungere l’antico borgo.
Per dare la possibilità di partecipare agli eventi anche chi potrebbe avere difficoltà nel percorrere il tratto a piedi, dalle ore 19 alle ore 21 viene organizzato un servizio navetta (solo per l’andata) con partenza dall’oleificio di Brenzone (via Ca’ Romana 6) e arrivo ai piedi del borgo di Campo, al quale si arriva poi con una piacevole passeggiata di soli 10 minuti verso il punto di ristoro e il Campo Teatro degli Ulivi.
Per prenotazioni: info@campoteatrodegliulivi.it

Ufficio Stampa Notti Magiche a Campo
Daniele Cecchini
tel. 051 0418568
e-mail: daniele@musicforward.it
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Grande Bellezza, un progetto promosso da 1 Attimo in forma e dall’artista Angelo Accardi

Prosegue con un nuovo calendario di appuntamenti “Grande Bellezza”, il progetto, di arte e impegno sociale, ideato da 1 Attimo in Forma, azienda leader nel settore della produzione di alimenti energetici, in collaborazione con l’artista salernitano Angelo Accardi.

Arte, musica, eventi: 1 Attimo in Forma e l’artista Angelo Accardi presentano nuove date della “Grande Bellezza”.

Dopo il successo in Biennale, il progetto continua la sua espansione internazionale con la prima tappa a Ibiza.

Mercoledì 24 luglio inaugureràla prima tappa internazionale delprogetto con “House of Accardi” al Vybe Club di Ibiza. Questa data segna un’importante evoluzione nel percorso del progetto, portando la sua energia e innovazione in uno dei luoghi più iconici e vibranti del mondo. Per gli appassionati della musica e della cultura sarà l’occasione di vivere un’esperienza intensa, dove le radici italiane si fondono con l’atmosfera cosmopolita di Ibiza.

L’intera iniziativa è stata ideata e curata in collaborazione con Enzino Mastantuoni, direttore artistico e promoter organizzatore del progetto, una delle figure chiave del clubbing italiano, membro storico degli “Angels of Love” con27 anni di collaborazione con una delle crew più importanti in Italia.

Il progetto dedicato alla Grande Bellezza proseguirà per tutta l’estate alternando arte a musica elettronica, con un calendario fitto di appuntamenti e una serata speciale sempre a Ibiza, prevista per il 15 agosto, al club SWAG, in concomitanza con una performance del rapper Geolier.

Il progetto prevede una serie di eventi, mostre e concerti, in importanti città italiane ed estere, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sui temi della salute e del benessere fisico attraverso l’arte e la musica, incoraggiando il pubblico a esplorare il proprio potenziale artistico, coltivando uno stile di vita sano e equilibrato, per combinare la bellezza dell’arte con il benessere personale.

La prima tappa del progetto è stata presentata il 18 aprile in occasione della 60. edizione de La Biennale di Venezia, nell’ambito del progetto espositivo “Nemo propheta in patria” del Padiglione della Repubblica del Camerun, che vede tra gli artisti in mostra anche Accardi. Attraverso i suoi lavori l’artista esplora visioni surreali della vita quotidiana, nelle sue opere incorpora riferimenti dell’arte classica e citazioni celebri con personaggi provenienti dalla cultura pop, dando vita ad un dialogo ironico e onirico, facendo emergere uno stile distintivo che unisce tecniche tradizionali della pittura a elementi contemporanei e sperimentali. La mostra è esposta presso Palazzo Donà dalle Rose (Fondamenta Nove, 5038), da anni sede dei Padiglioni Nazionali de La Biennale, grazie all’impegno dei coniugi Francesco e Chiara Donà dalle Rose e della loro omonima fondazione.

Tra maggio e metà luglio, “Grande Bellezza” è stato presente con numerosi appuntamenti insieme a importanti DJ della scena musicale elettronica, nei principali club e festival di Roma, Napoli e Venezia.

In Italia in parallelo, per tutta la durata della Biennale sarà ancora visitabile la mostra “Nemo propheta in patria”di Accardi a Palazzo Donà dalle Rosee nei giorni dal 4 al 7 settembre l’artista sarà ulteriormente protagonista di eventi che uniscono arte e musica in spazi espositivi dedicati. Il progetto si concluderà a Venezia 24 novembre, data che coincide con la chiusura della Biennale da dove Grande Bellezza ha preso avvio.

Siamo convinti che la nostra missione non sia solo quella di fornire alimenti nutrienti, ma anche di ispirare e promuovere uno stile di vita sano e creativo. Da sempre ci impegniamo per offrire prodotti di alta qualità che sostengano le persone nel loro percorso di benessere. Ora, vogliamo arricchire questa missione con un nuovo focus sull’arte e sulla bellezza, incoraggiando la creatività e l’espressione individuale. Con questo obiettivo, abbiamo avviato una serie di iniziative rivolte ai giovani talentuosi e alle comunità locali. Vogliamo dare loro una piattaforma per esprimere la propria arte e condividere il proprio talento con il mondo. Ci impegniamo a sostenere progetti artistici che promuovano messaggi positivi e ispiratori” – è quanto dichiarato dai vertici dell’azienda 1 Attimo in Forma.

CALENDARIO DEI PROSSIMI EVENTI
24 luglio – Ibiza – Vybe – House of Accardi
31 Luglio – Ibiza – Vybe – House of Accardi
7 Agosto – Ibiza – Vybe – House of Accardi
14 Agosto – Ibiza – Vybe – House of Accardi
15 Agosto – Ibiza – SWAG, nella stessa serata anche il rapper Geolier (Evento speciale)
21 Agosto – Ibiza – Vybe – House of Accardi
4/7 settembre – Venezia – La Biennale – House of Accardi
24 novembre – Venezia – Chiusura de La Biennale e Grande Bellezza

Manuela Ruggeri
manuela.ruggeri.pm@gmail.com

All’Ex Polveriera di Mompiano di Brescia opere di Davide Bertelè e Marco Quinzanini

Da giovedì 25 a domenica 28 luglio 2024 si terrà la mostra CORPO CRISALIDE. Approcci estetici all’uomo contemporaneo presso l’Ex Polveriera di Mompiano di Brescia. A cura di Irene Martignoni, verranno esposti i lavori degli artisti bresciani Davide Bertelè e Marco Quinzanini.
La mostra, che inaugurerà giovedì 25 luglio 2024 alle ore 18, è il progetto di Tesi di Irene Martignoni, laureanda in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia. Elemento centrale di questa ricerca è l’Estetica del Brutto, ponendo l’attenzione a quelle opere che ci invitano ad andare oltre l’apparenza visiva cogliendone significati più profondi.

ORPO CRISALIDE. Approcci estetici all’uomo contemporaneo

La mostra vedrà i lavori degli artisti bresciani Davide Bertelè e Marco Quinzanini.
La mostra, che inaugurerà giovedì 25 luglio 2024 alle ore 18, è il progetto di Tesi di Irene Martignoni, laureanda in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia.
Elemento centrale di questa ricerca è l’Estetica del Brutto, ponendo l’attenzione a quelle opere che ci invitano ad andare oltre l’apparenza visiva cogliendone significati più profondi.

Il titolo CORPO CRISALIDE. Approcci estetici all’uomo contemporaneo fa riferimento all’elemento che accomuna i due artisti, ovvero la deformazione del corpo, le mutazioni di questo in base a specifiche condizioni fisiche o sociali che lo circondano, con particolari riferimenti alla società contemporanea. L’obiettivo è quello di permettere all’osservatore di interpretare le opere in base a ciò che prova e a ciò che gli scaturiscono, spingendolo ad interrogarsi su quello che vede e sul suo vissuto.

Saranno esposte una selezione di opere di Davide Bertelè (1999) e Marco Quinzanini (2001), laureati in Pittura all’Accademia Belle Arti SantaGiulia di Brescia e attuali studenti del biennio specialistico di Arti Visive Contemporanee presso la stessa sede.

Centrale nella ricerca di Davide Bertelè è la deformazione. Lavora principalmente con gli inchiostri, i quali gli permettono di ottenere delle retrostampe che creano effetti diversi in base ai materiali utilizzati. I protagonisti sono corpi informi e con gravi malformazioni genetiche che emergono da tratti nervosi ed istintivi come rimando all’estrema difficoltà che vivono. Sono soggetti vivi che reagiscono alle complicazioni della vita accettando questa loro condizione e il dolore come parte del processo creativo. Con le sue opere valorizza il deforme, il caotico e l’irrazionale andando oltre gli standard di bellezza tradizionali, spingendo l’osservatore a godere delle forme e dei colori che lo influenzano emotivamente. Ha esposto in diversi spazi a Brescia: Bunkervik (2019, 2023), Museo Diocesano (2021, 2023), Calicanto Spazio Arte (2023) e Associazione Culturale CARME (2024). Nel 2023 espone al Risma11Multifactory di Bergamo e nel 2024 a Palazzo Re-Meris a Ranzanico (BG) e alla Packaging Première SRL di Milano.

L’Uomo che ci viene presentato da Marco Quinzanini, è alterato e deformato, vittima di una “mostrificazione” della quale restano personaggi orripilanti raffigurati con un’estetica infantile e bambinesca. Lo spettatore si ritrova di fronte a figure disturbate e disturbanti, che lo spingono a riflettere sulle circostanze in cui vive. L’artista ragiona su temi sociali forti, traducendo in immagini i tormenti del mondo e con le sue opere esprime messaggi di denuncia contro questa contemporaneità.

Nel 2023 espone al Museo Diocesano di Brescia, alla mostra itinerante Dalla parte dei bambini composta da dieci tappe in diverse città della provincia e infine a Chiari (BS) per Esposizione giovani artisti. Nel 2024 presenta la sua personale nello spazio LumiBar di Brescia ed espone a Palazzo Re- Meris a Ranzanico (BG), in Associazione Culturale CARME (BS) e alla Packaging Première SRL di Milano.

CORPO CRISALIDE, Approcci estetici all’uomo contemporaneo è una mostra che pone il visitatore davanti ad opere scomode e innanzi ad esse è invitato alla contemplazione per stimolare i propri sensi e sollecitare il desiderio di appagamento dalla loro fruizione.


CORPO CRISALIDE. Approcci estetici all’uomo contemporaneo
25 – 28 luglio 2024
Inaugurazione
Giovedì 25 luglio ore 18
Orari di apertura
Giovedì 25 luglio ore 18-23
Venerdì 26 luglio ore 16-21
Sabato 27 luglio ore 10-21
Domenica 28 luglio ore 9-21

Contatti
Irene Martignoni
irenemartignoni01@gmail.com

MUVE Mestre, Centro Culturale Candiani: MATISSE e la luce del Mediterraneo

Un viaggio nei capolavori e nei luoghi che li hanno ispirati, tra le luminose atmosfere mediterranee, punti geografici e dell’anima, sfondi di vicende artistiche e fondamentali per l’evoluzione dell’arte moderna europea. Il nuovo progetto espositivo pensato per il Centro Culturale Candiani, che nasce dalle collezioni civiche di arte moderna conservate a Ca’ Pesaro, arricchito da prestigiosi prestiti internazionali, è dedicato ad un altro maestro delle avanguardie del ‘900: Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 1869 – Nizza, 1954).

MATISSE e la luce del Mediterraneo
Mestre (Ve),Centro Culturale Candiani
28 settembre 2024 – 4 marzo 2025

A cura di Elisabetta Barisoni

Maestro e capostipite dei Fauves – le belve, i selvaggi –  e perciò posto in mostra e in dialogo con artisti con i quali condivise vicende biografiche e rivoluzioni artistiche; pittore della gioia di vivere, delle emozioni profonde, tradotte in colori forti, vivaci, innaturali. E, soprattutto, interprete della luce: centro della ricerca di Matisse, come di quegli artisti che miravano a catturare l’abbagliante bellezza del Mar Mediterraneo, del Midi, il Mezzogiorno francese, luogo fisico e della creazione artistica, il vero protagonista del colore liberato dall’Espressionismo selvaggio.

Luce e colore sono quindi il fulcro della rassegna, insieme all’importanza, quasi un’ossessione, del disegno per Matisse. In mostra oltre cinquanta opere, partendo dalle preziose raccolte di grafica della Galleria Internazionale d’Arte Moderna – che annoverano tre importanti litografie dell’artista francese datate agli anni Venti e due disegni appartenenti alla sua produzione del 1947 – poste accanto ai capolavori del maestro provenienti dal Philadelphia Museum of Art, dalla Národní Galerie di Praga, dal Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, dal Musée des Beaux-Arts di Nancy, dal Centre Pompidou di Parigi, dal Musée Albert-André di Bagnols-sur-Cèze, dal Museo del Novecento di Milano. Sette le sezioni per indagare La modernità viene dal mare, La Luce del Mediterraneo, L’età dell’oro, Il Mediterraneo, un paradiso unico, a cui si affiancano le riflessioni sul decorativo e l’ornamento, il fascino delle linee moresche, le languide figure femminili in veste di odalische in Arabesco e decorazione fino alla sintesi perfetta di Lusso, calma e voluttà e del “disegno del piacere”, di cui scrive il filosofo Jean-Luc Nancy. Nasce così spontaneamente il dialogo con diversi autori che hanno lavorato sulle qualità interiori della pittura, inseguendo la poetica: Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard. Ricerche e produzioni distinte creano tuttavia un racconto corale: dall’amicizia tra Derain e Matisse, in viaggio sulla costa mediterranea della Francia nell’estate del 1905, alla centralità di alcuni luoghi, come Nizza, Arles, Saint-Tropez, quest’ultima divenuta icona dell’arte e della cultura del Novecento.

L’esposizione si chiude con l’ultima rivoluzionaria fase creativa di Matisse. Dal colore alla forma prende avvio dalla produzione dei papiers découpés, fogli di carta colorata ritagliati e incollati nei quali il Maestro francese porta al massimo la sintesi dell’espressione. Dagli epigoni di area veneziana, come Renato Borsato Saverio Barbaro, alle figurine di Chris Ofili e fino alle composizioni di Marinella Senatore, la dignità del decorativo, dell’ornamento, del disegno e della stilizzazione della figura emerge nell’ultima sezione della mostra come il lascito forse più importante che Matisse fa all’età contemporanea.


CONTATTI PER LA STAMPA
Fondazione Musei Civici di Venezia
Chiara Vedovetto 
con Alessandra Abbate 
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
Con il supporto di 
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net

Pisa, Museo della Grafica: “Un corpo di segni. Simboli, sacralità, conoscenza”

Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi all’inaugurazione della mostra:

Giovedì 25 luglio, ore 12:00

Pisa, Museo della Grafica – Palazzo Lanfranchi (Lungarno Galileo Galilei, 9) 

Evento gratuito, ingresso libero

Per maggiori informazioni: cliccare il logo

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-67-59-70)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it
www.facebook.com/museodellagrafica
www.instagram.com/museodellagrafica

BLUES IN VILLA 2024 – serata finale 26 luglio con Chris Cain, T.R.E.S. e Franco Toro

Per la sua ultima elettrizzante serata Blues In Villa 2024 torna a casa, nel Parco di Villa Varda di Brugnera (PN) che l’ha visto nascere e crescere.

Appuntamento venerdì 26 luglio dalle ore 20:00 per l’appuntamento conclusivo della rassegna, un doppio concerto con opening act sovraccarico di energia rock e blues. Sul palco dello storico Blues&Jazz Festival della provincia di Pordenone, giunto ormai alla sua 26esima edizione, un “dream team” di artisti internazionali che manderanno i fan in delirio: dagli Stati Uniti Chris Cain, fresco di uscita di un nuovo album, i toscani T.R.E.S. Radio Express Service e il bluesman triestino Franco Toro. 

I biglietti per la serata saranno in vendita all’ingresso dell’evento, al prezzo di € 15,00 per il biglietto intero e di € 12,00 per gli under 25 e over 65.

In caso di pioggia, l’evento si terrà nella Sala Conferenze dell’Hotel Ca’Brugnera. 

Headliner della serata sarà il chitarrista e cantante americano Chris Cain, vera leggenda vivente, il cui talento è stato lodato nientemeno che dal mitico B.B.King

Cresciuto a San Josè da genitori appassionati di musica, Chris Cain vede per la prima volta B.B. King a 3 anni, imbraccia la chitarra a 8 e non la molla più. Vede decine di concerti degli artisti più importanti del 900, (James Brown, Albert King, Johnny Winter, Jimi Hendrix, The Beatles tra gli altri) e come una spugna assorbe dai suoi idoli e da ciò che lo circonda gli elementi che definiranno il suo stile: un mix scatenato ed espressivo tra Ray Charles, Albert Collins, Wes Montgomery, Albert King e B.B. King, a cavallo tra blues, soul, funk, jazz. Oltre al Re, molti colleghi illustri si sono espressi in attestati di stima, tra cui Joe Bonamassa e Robben Ford. La sua carriera come band leader inizia nel 1986, e da quel momento non ha mai smesso di segnare il proprio percorso nella scena blues. Ha all’attivo 15 album e innumerevoli recensioni positive sia dalla stampa generalista che di settore. A Brugnera avremo modo anche di ascoltare alcun i brani del suo album più recente, Good Intentions Gone Bad, uscito proprio la scorsa settimana: un album che è la testimonianza della vitalità di un artista che non ha mai smesso di divertirsi e creare nuove meraviglie con la sua chitarra.

Il palco è l’habitat naturale dei T.R.E.S. Radio Express Service: un power trio attivo da più di 30 anni, che nei suoi concerti mescola blues, rock, funk, psichedelia in un’esperienza esplosiva. La loro storia inizia da adolescenti, quando i fratelli Simone e Roberto Luti incontrano Rolando Cappanera e formano i First Experience. Successivamente le strade di questi tre “fratelli in musica” si dividono e ognuno iniziando un percorso indipendente.

Roberto va a New Orleans, dove vive clandestinamente per 10 anni diventando uno dei migliori chitarristi blues-rock/psychedelic della città e entra a far parte del progetto umanitario e musicale Playing For Change, con cui ancora oggi suona in tutto il mondo.

Simone ha collaborato con numerosi artisti tra cui la band Cappanera (assieme a Rolando fino al 1998) e con gli Ottavo Padiglione, e anche lui partecipa al progetto Playing for Change.

Rolando ha continuato con la band Strana Officina, oltre che con i Cappanera con numerose band ed artisti Italiani senza limite di genere.

Nel 2008, dopo il ritorno di Roberto dagli Stati Uniti, il trio riprende a suonare insieme: la magia c’è ancora, gli anni di esperienza arricchiscono il suono di ogni componente, e prende vita il progetto T.R.E.S. Ad oggi continuano a suonare e incidere musica, raccogliendo consensi e fan ovunque appaiano.

Una colonna portante della scena Blues giuliana e Italiana sul palco di Blues In Villa. Da 40 anni sui palchi di mezza EuropaFranco Toro studia il blues e il folk americano riproponendoli e rimescolandoli con personalità. Chitarrista dalla grande propulsione ritmica e raffinato cantante, esplora l’immenso mare delle registrazioni del blues prebellico alla ricerca dei pezzi che abbiano la storia e la scintilla da far rivivere per il pubblico di oggi.


Blues In Villa – Blues&Jazz Festival 2024 è realizzato dall’Associazione Culturale Blues In Villa APS con la collaborazione ed il supporto di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, i Comuni di San Quirino, Porcia e Brugnera, e importanti partner privati quali OESSE, Ricci Group, Banca 360 FVG e Salvadori Arte.  

Sito: www.bluesinvilla.com
E-mail: info@bluesinvilla.com
FB: www.facebook.com/bluesinvilla
IG: www.instagram.com/bluesinvilla
LinkedIn: www.linkedin.com/company/associazione-culturale-blues-in-villa/

Con il sostegno di 
Comune di San Quirino
Comune di Porcia
Comune di Brugnera
Regione Friuli Venezia Giulia
Oesse
SalvadoriArte
Banca360FVG
Ricci Group srl 


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