Conversano: già 20mila i visitatori per la mostra dedicata al grande Marc Chagall

Continua il successo delle esposizioni firmate Arthemisia al Polo Museale – Castello Conti Acquaviva D’Aragona di Conversano.Sono già circa 20mila i visitatori della grande mostra Chagall. Sogno d’amore dopo due mesi di apertura.
Tantissimi i giovani e le famiglie che, a oggi, si sono avvicinati all’arte di Chagall, potendo ammirare le oltre 100 opere – tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni – che raccontano, all’interno di un percorso tematico, la vita e i temi più cari a uno dei principali interpreti della pittura del Novecento.

GRANDE SUCCESSO PER CHAGALL A CONVERSANO!
A due mesi dalla sua apertura, sono già circa 20mila i visitatori per la prima mostra in Puglia dedicata al grande Marc Chagall.

Domenica 7 luglio
visite guidate gratuite per il compleanno di Chagall!

In mostra è raccontato tutto il mondo onirico di Chagall e l’Amore è il fil rouge che unisce tutta la sua produzione: amore per la religione, per la patria, per la moglie, per il mondo delle favole, per l’arte.
Dal forte impatto emotivo, Chagall. Sogno d’amore racconta un mondo intriso di stupore e meraviglia. Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione ed esodo, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista: un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.

Promossa e sostenuta dal Comune di Conversano Città d’Arte Museco – Musei in Conversano e Regione Puglia, con il patrocinio della Città Metropolitana di Bari e di Puglia Promozione, la mostra Chagall. Sogno d’amore è prodotta e organizzata da Arthemisia ed è a cura di Dolores Durán Úcar, una delle più importanti studiose dell’artista, con la divulgazione scientifica di Francesca Villanti.

Inoltre, domenica 7 luglio – in occasione della ricorrenza della nascita del grande artista nel 1887 – è stata pensata un’eccezionale promozione: sarà possibile accedere in mostra ad un prezzo speciale prenotando la visita guidata gratuita. Le visite, per un max di 25 persone per gruppo, saranno effettuate alle ore 10.00, 12.00, 17.00 e 19.00.

La mostra vede come sponsor SIECO Sistemi integrati per l’ecologia e come mobility partner Ferrotramviaria spapartner plus Magic Shop srl e Casavola Cataldo & C. snc e partner Vetrerie meridionali spaTel.net srl e Master Italy srl.
Il catalogo è edito da Skira.


Date
20 aprile – 27 ottobre 2024

Sede
Polo Museale – Castello Conti Acquaviva D’Aragona
Piazza Conciliazione (Arco monumentale)
Conversano – Bari

Orario apertura
Dal martedì al venerdì 10.00 – 13.30 | 15.30 – 19.00
Sabato e domenica 10.00 – 13.30 | 15.30 – 20.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso

Biglietti
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00

Informazioni e prenotazioni
T. +39 080 99 52 31

Sito
www.arthemisia.it

Hashtag ufficiale
#ChagallConversano
 
Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Asolo: “Gioie Musicali”. Esibizioni di artisti di fama internazionale e giovani talenti

Gioie Musicali 2024: luglio ad Asolo inizia in musica con un fine settimana tra musica Klezmer, premi, laboratori e talenti emergenti.

Ad Asolo venerdì 5 luglio prende il via la ventesima edizione di Gioie Musicali tra esibizioni di artisti di fama internazionale e giovani talenti. A partire da un coinvolgente concerto di musica Klezmer e Balcanica, la consegna del Premio Gioie Musicali al celebre fagottista Sergio Azzolini e una serata dedicata al talento emergente Giacomo Mengardi, vincitore del Premio Venezia 2023.

GIOIE MUSICALI 2024
XX FESTIVAL MUSICALE INTERNAZIONALE GIOVANILE 
PREMIO GIOIE MUSICALI – V EDIZIONE 
23 giugno – 14 luglio 2024

In luglio, Asolo diventerà il cuore pulsante di Gioie Musicali, Festival Musicale Internazionale Giovanile, che animerà la “città dai Cento Orizzonti” con otto eventi dedicati ai giovani musicisti e alla promozione di una formazione musicale inclusiva e senza pregiudizi di genere. Il festival prenderà il via venerdì 5 luglio alle 21:00 al Teatro Eleonora Duse con un coinvolgente concerto di musica Klezmer e Balcanica, seguito sabato 6 luglio alla stessa ora dalla consegna del Premio Gioie Musicali al fagottista Sergio Azzolini presso la Chiesa di San Gottardo. La prima settimana si concluderà domenica 7 luglio alle 21:00 con un recital del talentuoso pianista Giacomo Menegardi, vincitore del concorso pianistico Premio Venezia 2023, sempre alla Chiesa di San Gottardo. Tra esibizioni di artisti di fama internazionale e giovani promettenti Gioie Musicali è un’occasione unica per ispirare, formare nuove generazioni di musicisti e coltivare una comunità musicale ricca e diversificata.

Cosa succede quando un giovane musicista classico si apre a nuovi mondi e nuovi modi di suonare con gli altri? Dal 1 al 5 luglio prende il via il workshop di musica Klezmer e balcanica a cura di Francesco Socal, clarinetti e sax, Giulio Gavardi, chitarra, Nicolò Masetto, basso, e Luca Ferraris, percussioni e pianoforte. Lo storico laboratorio del Festival sollecita a mettersi in gioco tramite l’ascolto, l’autoanalisi, l’improvvisazione, la memoria, l’imitazione, l’espressività. Il concerto finale si terrà venerdì 5 luglio ore 21.00 al Teatro Eleonora Duse di Asolo (TV): musicisti di diverse età e formazioni, strumenti d’orchestra e strumentini casuali concorrono insieme a creare, arrangiare ed eseguire musiche originali senza o quasi l’ausilio delle parti. Ogni anno ne nasce uno spettacolo coinvolgente, indefinito, indefinibile, folle quel tanto che basta e significativo quanto occorre per diventare un’esperienza unica, per i partecipanti ma anche per il pubblico.  

La serata di sabato 6 luglio sarà dedicata al prestigioso Premio Gioie Musicali, giunto alla sua quinta edizione. Quest’anno il riconoscimento sarà conferito a Sergio Azzolini, fagottista e tra i maggiori barocchisti mondiali, per la dedizione e la fantasia che ha trasmesso nella formazione dei giovani musicisti e per la gioia che ha dato al mondo musicale. Il premio sarà la scultura “L’aquilone di Filippo” dell’artista Giovanni Casellato, un lavoro iconico che ben rappresenta la visione e la missione di Gioie Musicali: il filo che lega le giovani generazioni in volo all’esperienza e alla passione dei maestri.

La serata inizierà alle ore 21.00 alla Chiesa di San Gottardo ad Asolo con un dialogo tra Azzolini e il musicologo Stefano Trevisi, seguito da un concerto dal titolo “Il fagotto, la voce fantasmica che vedrà Azzolini esibirsi insieme a giovani e talentuosi musicisti ad arco preparati durante il laboratorio che si svolgerà dal 2 al 6 luglio. Il programma della serata includerà musiche di Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi e vedrà sul palco anche i fagottisti Stefano Canuti, Igor Ahss, Ai Ikeda, Marco La Manna e il giovanissimo Daniele Falco insieme al Gruppo archi LaRé.

Domenica 7 luglio ore 21.00 alla Chiesa di San Gottardo ad Asolo (TV) sarà il momento di Giacomo Menegardi, vincitore del concorso pianistico Premio Venezia 2023, uno dei punti di riferimento per i giovani pianisti del panorama italiano. Il concerto dal titolo “Der Wanderer – Viaggio tra immaginazione e realtà” vedrà nella prima parteil programma solistico del vincitore su musiche di F. Liszt e F. Mendelssohn; nella seconda il Trio per pianoforte n. 2 in mi bemolle maggiore op100di F. Schubert con la partecipazione di Giada Visentin, violino e Riccardo Baldizzi, violoncello. 

La serata sarà anticipata dalla presentazione della monografia su Matteo Segafreddo “Un compositore tra memoria e innovazione” alle ore 18.00 nella Sala della Ragione di Asolo. Il Maestro Matteo Segafreddo ha molto collaborato con il Comune di Asolo organizzando concerti e conferenze per diffondere la conoscenza della musica e per il recupero della casa di Malipiero; in questa occasione viene presentata una monografia che documenta il suo lavoro di compositore e di docente con la testimonianza di colleghi e amici e con l’esecuzione di alcune sue musiche.

Gioie musicali è sostenuto dal Parlamento Europeo, dal Ministero della Cultura, dalla Regione Veneto, da Reteventi, dal Comune di Montebelluna, dal Comune di Asolo, dalla Associazione Asolo Musica Veneto Musica, Sistema, Esta, Festa della Musica, Unicef, Montegrappa riserva della Biosfera Mab Unesco.

Pensato anche con: LaRé, Asolo Musica, Fondazione centro studi Malipiero, Conservatorio statale di musica “F. Venezze” di Rovigo.

Grazie a: De Longhi, G&G srl, Assicurazioni Generali Montebelluna, Banca della Marca, Il Gufo, Bacchin e associati, CNA, Banca Generali, Cadore, Emmeci, Eurogroup, infotre srl, Nonnonanni, GTOG SRLS, Vini Graziani, Valter Zanesco, P e B production srl, Dozzo, Scandiuzzi.

Programma:
Johann Sebastian Bach
Concerto in do maggiore per 3 fagotti (originale per tre clavicembali) e orchestra BWV 1064 Allegro, Adagio, Allegro
Johann Sebastian Bach
Concerto in re minore per fagotto (originale per clavicembalo) e orchestra BWV 1052
Secondo movimento Adagio
Johann Sebastian Bach / Antonio Vivaldi
Concerto in la minore per 4 fagotti (originale per quattro clavicembali) e orchestra BWV1065
Senza indicazione di tempo, Largo, Allegro
 
Domenica 7 luglio 

Ore 18.00 Asolo, Sala della Ragione

UN COMPOSITORE TRA MEMORIA E INNOVAZIONE
Presentazione del libro su Matteo Segafreddo
Intervengono:
Alessandro Cabianca – Adriana Guarnieri – Paolo Troncon
con Emma Nicol Pigato al sax e Corrado Orlando al clarinetto
 
Ore 21.00 Asolo, Chiesa di San Gottardo
PREMIO VENEZIA 2023
Der Wanderer: Viaggio tra immaginazione e realtà

Giacomo Menegardi pianoforte
Con la partecipazione di Giada Visentin violino e Riccardo Baldizzi violoncello
Programma:
Franz Liszt
Après une lecture de Dante, fantasia quasi sonata
Felix Mendelssohn
Fantasia op 28 in fa diesis minore
Con moto agitato. Andante. Con moto agitato Allegro con moto Presto
Franz Schubert
Trio in mi bemolle maggiore n° 2 op. 100
Allegro Andante con moto Scherzando. Allegro moderato. Trio Allegro moderato

FRANCESCO SOCAL Diplomato in clarinetto al Conservatorio di Venezia, si è specializzato al Conservatorio di Castelfranco Veneto. Parallelamente all’attività classica ha sempre coltivato l’interesse per la musica popolare, jazz ed etnica esibendosi con Minimal Klezmer, Mocambo Swing, Szabolcs Szoke, Diplomatico & Collettivo Ninco Nanco, Piccola Bottega Baltazar, Erica Boschiero, Don Ciccio Philarmonic Orchestra in Italia e all’estero e realizzando inoltre varie produzioni discografiche. Docente di clarinetto e musica in vari istituti pubblici e privati, ha sempre lavorato ad un approccio didattico innovativo ed aperto a vari generi. Collabora con il Festival Internazionale Musicale Giovanile Gioie Musicali dal 2007.

GIULIO GAVARDI Dopo il diploma in chitarra classica al Conservatorio di Ferrara ha fondato e collaborato a numerosi progetti, approfondendo strumenti e stili di svariate tradizioni, con l’intento di costruire un proprio linguaggio musicale. Negli anni, ha suonato la musica dei Balcani (Ajde Zora, Balkan Duo, Nomad Project), la tradizione sefardita (Mi Linda Dama), il Fado portoghese (Terra D’Agua), la samba e le tradizioni brasiliane (Afro Samba Project, Nilza Costa), la tradizione messicana (Singin’ Woods, Almudena), il manouche (Joe Stray), lo swing e la canzone italiana (Blu Papillon).

LUCA FERRARIS Pianista, cantante, batterista, percussionista e polistrumentista. Come cantautore ha pubblicato quattro album e vanta svariate collaborazioni in terra messicana. Ironico, irriverente e alle volte grottesco. Nei suoi testi, temi umani ed antropologici spaziano dalla canzone politica a quella d’amore, dalla scrittura più cruda e realistica a quella contemplativa e poetica.

NICOLÒ MASETTO Bassista e contrabbassista, è interessato alla musica nelle sue molteplici visioni fin dall’adolescenza. La sua attività abbraccia diverse forme espressive, dalle canzoni psichedeliche ispirate agli anni ‘60, passando per il jazz tradizionale, fino all’improvvisazione contaminata con l’elettronica. Formatosi al conservatorio di Rovigo ha suonato con molti musicisti della scena nazionale, tra cui i fratelli Pietro e Marcello Tonolo. Fa parte del trio jazz/funk Collettivo Immaginario

SERGIO AZZOLINI Nato nel 1967 a Bolzano, ha studiato al Conservatorio Claudio Monteverdi della sua città sotto la guida di Romano Santi e successivamente con Klaus Thunemann all’università musicale di Hannover. Ha suonato per diversi anni nell’orchestra della Comunità Europea ed ha vinto numerosi concorsi, tra i quali Praga, il C.M. von Weber e l’ARD di Monaco. Allo stesso concorso dell’ARD è stato premiato anche col Quintetto Ma’alot, formazione cameristica nella quale ha suonato per dieci anni. Da diversi anni ha sviluppato un particolare interesse per la musica antica eseguita con strumenti d’epoca. In veste di solista con lo strumento barocco collabora regolarmente con i ‘Sonatori de la Gioiosa Marca’ e ‘La Stravaganza Köln’. Accanto all’attività solistica, si dedica intensamente alla musica da camera con l’ensemble ‘Parnassi Musici’ e come continuista collabora regolarmente con ‘L’Ensemble Baroque de Limoges’ diretto da Christophe Coin. Dal 2002 fino al 2007 è stato direttore artistico dell’orchestra ‘Kammerakademie Potsdam’. Accanto all’attività concertistica, dal barocco all’avanguardia, è stato maestro concertatore di due opere veneziane inedite: “La fida Ninfa” di Antonio Vivaldi e “Le nozze di Dorina” di Baldassare Galuppi. Numerosi dischi e registrazioni radiofoniche dimostrano la straordinaria varietà stilistica del repertorio affrontato da Sergio Azzolini. Dopo una lunga attività pedagogica all’università musicale di Stoccarda è divenuto, nel 1998, insegnante di fagotto e musica da camera all’università musicale di Basilea

GIACOMO MENEGARDI È recente vincitore del Premio Venezia 2023. Ha inoltre ottenuto il Primo Premio al “Premio Alkan” e al “Mozart” di Lugano. Si è esibito in numerosi concerti e concorsi in Italia, Spagna, Germania, Belgio, Francia, Scozia, Irlanda, Olanda e USA. Ha tenuto concerti solistici e con orchestra in sale da concerto quali Gran Teatro la Fenice di Venezia, Auditorium “Largo Gustav Mahler” di Milano, Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro Greco di Taormina, Fazioli Concert Hall, Lang Recital Hall di New York City. Ha inciso due album discografici per la KNS Classical e Suonare News. Diplomato con menzione al Conservatorio di Castelfranco Veneto con Massimiliano Ferrati, sta completando la laurea specialistica con Stefano Andreatta.

GIADA VISENTIN Allieva di Massimo Quarta e di Salvatore Accardo, è spalla della Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni e collabora come primo violino di spalla con l’Orchestra del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e del Teatro Petruzzelli di Bari. Attiva solista e camerista, ha inciso in entrambe le vesti per Movimento Classical e per Urania Records. Nel 2023 ha ricevuto una menzione d’onore dall’Accademia Chigiana per le sue doti artistiche e promozionali. Suona un violino Marino Capicchioni del 1947.

RICCARDO BALDIZZI Si diploma in violoncello col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto, sotto la guida di Vittorio Ceccanti. Dal 2022 è allievo di David Geringas all’Accademia Chigiana di Siena e attualmente frequenta il Master of Arts in Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano nella classe di Enrico Dindo. Attivo come solista e camerista, collabora in formazioni orchestrali con I Solisti di Pavia e la Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni”. Dal 2024 è il violoncellista del Quartetto Noûs. Suona un violoncello Marino Capicchioni del 1974 gentilmente concesso da Giovanni Scaglione.


INFORMAZIONI
GIOIE MUSICALI – XX EDIZIONE. FESTIVAL MUSICALE INTERNAZIONALE GIOVANILE
Asolo (TV)
Organizzazione: Associazione Musicale Musikdrama APS
Gli eventi sono ad accesso libero fino a esaurimento posti disponibili ad eccezione degli eventi del 21 giugno e del 6 e 7 luglio
Per informazioni e approfondimenti: https://musikdrama.it/
 
Ufficio Stampa
Studio Pierrepi 
Alessandra Canella
canella@studiopierrepi.it
Federica Bressan – Responsabile comunicazione Radio e TV Mob
ufficiostampa@studiopierrepi.it
www.studiopierrepi.it

Webinar – Nuovi media digitali: tra opportunità e rischi

“Alfabetizzazione mediatica: una sfida urgente per contrastare la disinformazione”, è il tema del webinar che si terrà martedì 2 luglio 2024, alle ore 18:30.
La dottoressa Maria Pia Rossignaud, direttrice di Media Duemila e vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia, intervisterà il professor Antonio Stango, politologo e presidente della FIDU – Federazione Italiana Diritti Umani.

L’evento è organizzato da UPF-Italia, Universal Peace Federation, per il format “Peace Forum”, in collaborazione con IMAP-Italia, Associazione Internazionale Media per la Pace, nell’ambito del ciclo d’incontri “Essere costruttori di pace”.

Abbiamo il piacere di segnalare il webinar “Alfabetizzazione mediatica: una sfida urgente per contrastare la disinformazione”, che si terrà martedì 2 luglio 2024, alle ore 18:30

Tra i maggiori vantaggi dei media online nell’era digitale ci sono l’accesso rapido a varie fonti, l’ampia gamma d’informazioni e l’assenza di barriere spaziali e temporali.

Tuttavia, nonostante le numerose opportunità, i nuovi media nascondono un rischio significativo per gli utenti: l’esposizione a fonti inaffidabili e quindi alla misinformazione (informazione fuorviante, imprecisa o completamente falsa diffusa senza intenzione di ingannare) e alla disinformazione (falsità prodotta e diffusa, spesso da regimi autoritari e da loro agenti o sostenitori, con l’intenzione di ingannare e determinare mutamenti nell’atteggiamento sociale e politico di parte della popolazione per influire nei processi decisionali).  Nel regno digitale, per non essere vulnerabili occorre essere in grado di individuare l’origine e gli scopi dei contenuti online.

Nel corso dell’incontro si parlerà del progetto Media Literacy for Democracy (MLFD) della FIDU, che si concentra sulla promozione di una strategia efficace di alfabetizzazione mediatica per affrontare la disinformazione, mettere i cittadini in condizione di prendere decisioni informate, proteggere i valori democratici e costruire la capacità della società civile di adattarsi all’era digitale.

Peace Forum è un’iniziativa di UPF Italia impegnata a discutere questioni a carattere sociale, economico e culturale di grande rilevanza con esperti del settore, per lo sviluppo della pace, dell’armonia e della coesione della società.

UPF International è una ONG presso l’ECOSOC delle Nazioni Unite con Statuto Generale Consultivo 1, fondata dai coniugi Moon. È un’alleanza di persone e di organizzazioni a livello internazionale dedicata alla costruzione della pace fondata sui principi d’interdipendenza, prosperità condivisa e valori universali comuni.

IMAP, un progetto di UPF, è una rete di professionisti ed esperti dell’informazione e della comunicazioneche sostengono e promuovono la responsabilità sociale dei media e i più alti principi del giornalismo etico. È impegnata a sostenere gli obiettivi delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali che operano per la pace e la sicurezza.


Vittorio Patanella
International Media Association for Peace (IMAP-Italia)
E-mail imap.upf.italia@gmail.com

LOVESICK, con “REMEMBER MY NAME” registrato a Los Angeles avverano il loro sogno americano

LOVESICK, CON IL NUOVO ALBUM ‘REMEMBER MY NAME’ REGISTRATO A LOS ANGELES AVVERANO IL LORO SOGNO AMERICANO 

È un sogno che si avvera quello dei Lovesick.

Il 28 giugno 2024 è disponibile ‘Remember My Name‘ su tutte le piattaforme digitali, in formato cd, vinile 33 giri e in una speciale edizione limitata numerata.

Il nuovo album, frutto delle sessioni di registrazione negli studi di Los Angeles tanto attese dal loro pubblico e dai loro fans, avrà una distribuzione per il mercato mondiale grazie alla sinergia delle etichette Dixiefrog Records (Europa), MGM Records (Australia e Nuova Zelanda) ed Edgewater Music Group (Stati Uniti, Canada e resto del mondo).

Il 2024 per i Lovesick è iniziato con la nomination agli Ameripolitan Music Awards 2024 (una sorta di Oscar per la scena country internazionale), seguito da partecipatissimo tour in club e festival negli Stati Uniti tra Connecticut, New York, California, Louisiana, Tennessee e New Jersey e poi ancora altri concerti sul territorio europeo tra Francia, Svizzera e Italia.

Remember My Name‘ è stato registrato in poco più di due settimane a North Hollywood, Los Angeles, vivendo a pieno l’atmosfera californiana durante i viaggi, gli incontri e le riprese dei videoclip, segnando così un ulteriore passo nella maturità stilistica e di scrittura già riscontrata nel precedente album di canzoni originali ‘All Over Again’, uscito nel 2020. L’album, prodotto e mixato da Fabrizio Grossi e masterizzato da Gavin Lurrsen, per gli addetti ai lavori già si inserisce tra le migliori novità della scena contemporanea internazionale country, rock’n’roll e western swing.

LA TITLE-TRACK ‘REMEMBER MY NAME’ È IL QUARTO SINGOLO ESTRATTO DALL’ALBUM 

«La title-track», brano che meglio identifica l’album, con tre solide parti vocali, contrabbasso slap, violino e chitarra, dicono i Lovesick «è una country song dove il protagonista non riesce a smettere di pensare al suo amore passato. Immagina di sentirsi più forte e sicuro di sé, se solo lei ricordasse qualcosa di lui, anche solo il nome. Non riesce a togliersela dalla testa e anche quando la bottiglia d’alcol è finita, non riesce a smettere di pensare a lei.».

Lovesick è una band italiana composta da Paolo Roberto Pianezza (voce, chitarra elettrica e acustica, lap steel, resonator e chitarra Dobro), Francesca Alinovi (contrabbasso con l’aggiunta di un brush pad e armonie vocali) e Alessandro Cosentino (violino, batteria e armonie vocali); tre multistrumentisti le cui influenze sono profondamente radicate nel country americano, nel rock’n’roll, nel western e nella musica swing degli anni ’40 e ’50.

Le canzoni di Lovesick sono state trasmesse dalle radio di tutta Italia, Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti e Brasile, aumentando costantemente la popolarità della band in tutto il mondo sin dalla loro formazione nel 2015, grazie ad un lavoro sinergico dell’agenzia di booking Barley Arts e dell’ufficio stampa A-Z Press.

I loro spettacoli dal vivo sono accolti con affetto e calore espresso dai segnali di tutto esaurito in ogni tappa del recente tour della band che ha toccato i grandi club delle città italiane e estere.

Hanno suonato come band di apertura per Ben Harper, Zucchero, Toquiño ed Edoardo Bennato e hanno suonato in grandi festival in tutta Europa, insieme a artisti del calibro di The Offspring, Social Distortion, Walter Trout, Fu Manchu, Orchestra Secondo Casadei e Ten Years After.

La loro forte presenza sui social media ha suscitato l’interesse anche di numerose televisioni, invitati a partecipare, sia come attori che come musicisti, al film sulla vita di Francesco Totti ‘Speravo de morì prima’ e in “Lamborghini”, uscito nei cinema negli Stati Uniti ed Europa. Paolo e Francesca uniranno nuovamente le loro doti recitative e musicali in una nuova serie su Oriana Fallaci che uscirà nell’autunno europeo del 2024.

Ad oggi Lovesick hanno venduto indipendentemente più di 19.000 copie dei loro album in Europa e negli Stati Uniti e Asia. 

Il nuovo album ‘Remember My Name’ grazie a Rock n Hall / Dixiefrog Records, The Orchard e MGM avrà una distribuzione per il mercato mondiale per Europa, Usa, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

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Sito Web: www.lovesick-music.com
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Ufficio Stampa A-Z Press
info@a-zpress.com

Carbognano (Viterbo): Tracce sparse a Carbognano 2024 Prima edizione

Domenica 30 giugno 2024 alle ore 11.00 e alle ore 18.00 i curatori del progetto Tracce sparse a Carbognano accompagneranno i visitatori in una passeggiata nel borgo di Carbognano alla scoperta delle opere, visibili per un anno intero nel centro storico della Tuscia, realizzate da giovani artisti emergenti – Diletta Amori, Brigdorius, Amedeo Desideri, Eirene, Gabriele Massei, Vanessa Serrano -, e del grande murales di Stefania Fabrizi. 

Tracce sparse a Carbognano 2024 – I edizione
Opere di
Stefania Fabrizi
Diletta Amori, Brigdorius, Amedeo Desideri,
Eirene, Gabriele Massei, Vanessa Serrano

Visite guidate 30 giugno 2024 ore 11 e ore 18
Piazza San Filippo – Carbognano (VT)

Nato da un’idea di Daniela Perego, a cura di Paolo Angelosanto, MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia, Daniela Perego Sculture in Campo – Parco di Scultura Contemporanea a Bassano in Teverina, con il patrocinio del Comune di Carbognano e della Pro Loco di Carbognano, il progetto alla sua prima edizione ha coinvolto tutta la comunità locale nell’accoglienza e nel dialogo con l’arte e gli artisti.

Il borgo di Carbognano si conferma, così, centro di produzione del contemporaneo, ripercorrendo e continuando una storia pluridecennale, incentrata sulla promozione e la diffusione delle nuove ricerche artistiche, che ha avuto inizio nel 2002 con il progetto Centro per l’Arte Contemporanea di Carbognano, nato da un’idea dell’artista Anna Ajò e che ha coinvolto numerosi artisti di nazionalità e specificità espressive differenti. Con Tracce sparse, come con i progetti che lo hanno preceduto, l’arte contemporanea dialoga, dunque, con la storia e l’architettura: dal Castello Farnese, dimora di Giulia Farnese, personalità di spicco del rinascimento di cui quest’anno ricorre il cinquecentenario della morte, alle numerose chiese cinque e seicentesche, ai vicoli del borgo di origine etrusche. 


Tracce sparse a Carbognano 2024
I edizione
A cura di
Paolo Angelosanto, MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia, Daniela Perego e Sculture in Campo – Parco di Scultura Contemporanea a Bassano in Teverina
Con il patrocinio e il contributo del Comune di Carbognano e della Pro Loco di Carbognano
Artisti: Diletta Amori, Brigdorius, Amedeo Desideri, Eirene, Gabriele Massei, Vanessa Serrano
Con la partecipazione di Stefania Fabrizi

15 – 16 giugno 2024 dalle 12.00 alle 21.00
Sedi varie – Carbognano (VT)


Contatti
Daniela Perego
info@danielaperego.com
tel. 328199544
www.danielaperego.com

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
roberta.melasecca@gmail.com

È stata grande la partecipazione al workshop che si è svolto alla Stampa Estera di Roma

Gli occhi del mondo sono puntati sulla Puglia, che si conferma brand attrattivo, modello di sviluppo virtuoso per le buone pratiche sostenibili che si basano sulla cultura e sulla valorizzazione delle politiche turistiche. La quarta edizione del workshop “Puglia, a way of life” è stata particolarmente partecipata, confermando il successo consueto, raccontando sinergie, progetti e relativi risultati.

SUCCESSO PER LA QUARTA EDIZIONE DI “PUGLIA, A WAY OF LIFE”
 
La Puglia modello virtuoso
all’insegna di “a way of life”
 
È stata grande la partecipazione al workshop, che si è svolto alla
Stampa Estera a Roma.
Al centro dei lavori il racconto del paradigma regionale, tra turismo, cultura, benessere, identità, innovazione e crescita sostenibile.

La Sala conferenze dell’Associazione Stampa Estera, a Palazzo Grazioli a Roma, era gremita, e moltissime sono state le persone connesse in streaming.

Il ricco pomeriggio si è aperto con l’intervento dell’ospite speciale, Luca Bianchi, direttore generale di Svimez, esperto in economia e politiche di sviluppo territoriale che ha fatto il punto su dati economici legati al mondo produttivo e a quello del lavoro regionale. Identità e innovazione della Puglia i temi portanti, come obiettivi da raggiungere, dopo una stagione congiunturale positiva per la regione, che va dal 2019 al 2023, attestandola come la più dinamica in Italia, con il Pil in crescita del 6.1%. Gli obiettivi su cui lavorare sono rafforzare l’industrializzazione, cioè un approccio industriale alla gestione del sistema, per attirare investimenti esteri, internazionalizzazione e innovazione, università e ricerca, contrasto alla fuga dei cervelli.

Ciò che è emerso dalle voci istituzionali è che si prosegue nel percorso di crescita, come ha affermato l’assessore al turismo Gianfranco Lopane, affinché le destinazioni più consolidate e riconoscibili possano essere affiancate anche mete meno conosciute dell’entroterra. La regione si conferma attrattiva anche grazie al modello balneare che gode di acque eccellenti: anche quest’anno le più pulite d’Italia. Intorno al mare, che è la principale risorsa, si sviluppano numerose attività che arricchiscono l’offerta, come sport acquatici, la nautica e il crocerismo. Non solo mare quindi, la Puglia è meta di turismo outdoor sostenibile, grazie ai cammini, al cicloturismo e a una ricettività dedicata.

“La Puglia è riuscita a ritagliarsi uno spazio di riconoscibilità nello scenario internazionale che viene dalla bellezza dei suoi luoghi, dalla iconicità delle sue tradizioni, ma anche dalla capacità di proporre un paradigma di vita alternativo, basato sulla sostenibilità, sull’accoglienza, sulla convivialità e sull’impegno per la legalità lungo la strada indicata, anni fa, dal ‘Pensiero Meridiano’ di Cassano”, ha ribadito Viviana Matrangola, assessore alla cultura e alla legalità delle Regione Puglia. “In questi giorni – ha concluso – la Giunta regionale ha dato il via libera al ‘Manifesto pugliese del welfare culturale’, che impegna tutti i soggetti coinvolti nella elaborazione dell’offerta culturale a una maggiore integrazione tra i sistemi della cultura e del benessere. In Puglia siamo convinti che, attraverso la cultura, le persone, i territori e le comunità possano scrivere o riscrivere le pagine più belle della propria vita”.

Alla fine di un ciclo di programmazione europea, si può parlare con i fatti. – così Aldo Patruno, direttore del Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia – Abbiamo speso tutto quanto ci è stato assegnato: 6 miliardi di fondi europei. Di questi, 1 miliardo e 600mln sono stati investiti su turismo e cultura, che rappresentano un quinto del PIL regionale. Il Piano strategico regionale della cultura è stato pensato nel 2016 su base decennale, con l’obiettivo di strutturare un’economia della cultura, che si è composta saldandosi con il turismo. Abbiamo superato i 16mln di presenze nel 2023, con una domanda di turismo internazionale e alto-spendente”.

La Direttrice allo sviluppo economico della regione Puglia, Gianna Elisa Berlingerio, ha illustrato le strategie dell’attrazione dei talenti messe in campo in Puglia, consolidate da ricerca, sviluppo e innovazione.

Paolo Ponzio, presidente del Teatro pubblico pugliese, è entrato nel vivo dello stile di vita pugliese: “Invece che parlare di narrazione dovremmo parlare di racconto, perché c’è una tradizione in Puglia di racconti, di “cunti”, trasmessi oralmente. Sviluppiamo attività culturali che pervadono il territorio pugliese attraverso la vivacità intellettuale delle città e dei paesi. I nostri, più che borghi, sono paesi, abitati da contadini che hanno coltivato la terra e il mare e si sono acculturati. Cultura e coltivare vanno di pari passo. Mi rifaccio ai principi del workshop. Welfare culturale: tradurrei in benessere delle persone che godono delle attività culturali, lievito della vita di ciascuno. Bellezza e autenticità, lungo tutta la Puglia, in luoghi presidi di autenticità. Tradizione e innovazione: è il patrimonio immateriale, ciò che trasmettiamo è ciò che immaterialmente creiamo.

Rocco De Franchi, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Puglia, ha ribadito come, grazie a buone strategie di comunicazione trasparente, la Puglia sia guida del Mezzogiorno, mettendo da parte stereotipi sbagliati che si afferma come terra delle opportunità.

Tra i casi virtuosi, sono state presentate due attività di alto valore culturale: il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, una degli eventi più longevi e affermati nel Mezzogiorno, dedicato all’opera lirica, alla sua 50esima edizione, attraverso le parole del presidente Michele Punzi che ha presentato anche il trailer del docufilm “L’utopia della Valle” di Leo Muscato; la mostra “G7: sette secoli d’arte italiana”, attraverso le parole di Pierangelo Argentieri, presidente della Rete d’imprese Micexperience.

I valori della storia e della cultura italiana hanno molti ambasciatori, tra questi un posto di rilievo è rivestito dall’Amerigo Vespucci, la nave considerata “la più bella del mondo”, che proprio in questi mesi è alle prese con il giro del globo, toccando 28 Paesi dei cinque continenti. Ambasciatrice UNICEF e UNESCO, racconta le eccellenze italiane. Non tutti sanno che il suo progettista è stato un genio pugliese, per la precisone foggiano, Francesco Rotundi. In collegamento il Comandante e il Cuoco di bordo pugliese, hanno raccontato la loro esperienza di esportazione del made in Italy.

I lavori si sono conclusi con un’ospite speciale: la giovane musicista Beatrice Rana, eccellenza pugliese ormai stella internazionale del pianoforte. La musicista ha raccontato il suo festival Classiche Forme, giunto all’ottava edizione, che si svolge nel Salento.

Il workshop è stato condotto dalla giornalista olandese Norma Waltmann e da Mimmo Mazza, direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.



INFORMAZIONI UTILI:
TITOLO: PUGLIA A WAY OF LIFE
QUANDO: Giovedì 27 giugno 2024 ore 16.00
DOVE: Associazione Stampa Estera in Italia – Palazzo Grazioli – Via del Plebiscito 102, Roma
 
UFFICIO STAMPA NAZIONALE
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN
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Nuova immagine per l’Oscar di Bilancio FERPI e i suoi primi 60 anni. Il logo ideato da Green Hub

Per celebrare i suoi 60 anni, l’ Oscar di Bilancio – il premio promosso e organizzato dalla FERPI – Federazione Italiana Relazioni Pubbliche insieme a Borsa Italiana e Università Bocconi, che premia le organizzazioni che rendicontano il proprio operato e condividono i risultati con gli stakeholder, – si è regalato un nuovo logo, frutto di un contest dedicato ai soci e scelto dalla Commissione di valutazione composta dai componenti del gruppo di lavoro coordinatore dell’Oscar.

Il segno grafico vincente – nella versione principale con i colori della bandiera italiana, un omaggio alle tante eccellenze italiane che partecipano al premio – è stato presentato durante la prima tappa del Roadshow dell’Oscar, presente il Presidente della Federazione Filippo Nani, svoltasi ieri a Milano presso SDA Bocconi, da Daniela Bollino, Art Director senior di Green Hub della socia Ferpi Annamaria Gallo.

Protagonista del logo non poteva essere che il numero 60, evocativo dell’anniversario del premio e della sua storia, dalla nascita ad oggi. Ad attraversare questi anni di storia è un filo che unisce le realtà premiate di anno in anno, combinato con l’iconica forma ad anello, immediato richiamo alle fattezze del premio.

FERPI
Dal 1970 è l’associazione che rappresenta in Italia i professionisti delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione. I soci FERPI operano come liberi professionisti, dirigenti, funzionari, dipendenti e collaboratori di aziende, enti pubblici, Enti del Terzo Settore, docenti universitari. Partecipano alla vita di FERPI anche studenti e neolaureati.

Media Relations FERPI
Diana Daneluz
Mail: mediarelationferpi@gmail.com

Torna a risplendere il Fonte battesimale del Duomo di Siena

Torna a risplendere dopo tre anni di restauri lo straordinario capolavoro in marmo, bronzo dorato e rame smaltato realizzato da Donatello, Jacopo della Quercia, Ghiberti e Giovanni di Turino.

LOpera della Metropolitana di Siena e lArcidiocesi di Siena, Colle di Val dElsa e Montalcino, sono lieti di restituire al grande pubblico il Fonte battesimale del Duomo di Siena restaurato.

Sarà, infatti, nuovamente visibile dal 25 giugno – dopo tre anni di interventi conservativi – lo straordinario impianto scultoreo realizzato da Donatello, Jacopo della Quercia, Ghiberti e Giovanni di Turino.

Fonte di vita nuova
Il Fonte Battesimale del Duomo di Siena restaurato

Il restauro è frutto di una serie di interventi, di altissimo e innovativo livello tecnico, condotti dal personale dell’Opera e da quello, altamente specializzato, dell’Opificio delle Pietre Dure, guidato dapprima dal compianto Marco Ciatti e, successivamente da Emanuela Daffra. Sotto l’alta sorveglianza dei funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, prima diretta da Andrea Muzzi e, attualmente, da Gabriele Nannetti, il personale dell’Opera e dell’Opificio, con la proficua collaborazione di restauratori e docenti universitari, si è avvicendato nel complesso restauro di un’opera frutto della geniale perizia dei massimi artisti della prima metà del Quattrocento: interventi diversi ma collegati che, giunti a compimento, restituiscono alla Chiesa, alla Città e al mondo, un luogo centrale sotto il profilo pastorale e liturgico e, contestualmente, un vero e proprio capolavoro di incommensurabile bellezza.

Per un cristiano si nasce a nuova vita con il battesimo – sottolinea il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino – e il Fonte battesimale del duomo di Siena ha visto ‘nascere a nuova vita’ tante generazioni di senesi famosi e meno famosi, tanta gente comune, legati tutti in maniera indissolubile a questa città unica. Alla forte connotazione spirituale e religiosa oggi si aggiunge la suggestione per la restituzione al mondo di un capolavoro assoluto del Rinascimento italiano“.

Tutto il complesso del duomo della nostra città – aggiunge il card. Lojudice – è uno scrigno che contiene immensi capolavori di arte che trovano la loro ispirazione nella tradizione cristiana che a Siena e nei suoi territori ha saputo trasformarsi nella chiave di volta delle comunità“.

L’intervento di restauro, finanziato dall’Opera della Metropolitana di Siena, è frutto di una sinergia reale e concreta tra la Fabbriceria, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze (OPD), a cui è stata affidata la direzione del restauro, coordinato dagli storici dell’arte Laura Speranza e Riccardo Gennaioli, rispettivamente direttori dei settori Restauro Bronzi e Materiali Lapidei dell’OPD. I dipendenti dell’Opera del Duomo e, in particolare, tutti gli addetti di Area tecnica, con l’ausilio di quelli dell’Area Sicurezza e delle altre Aree, hanno partecipato attivamente, ciascuno per le proprie competenze, alle necessarie attività conservative tra cui quelle di restauro lapideo che sono state direttamente svolte dal personale dell’Ente: dal Restauratore Andrea Galgani, e dalle Collaboratrici di restauro Serena Bianchi e Lucrezia Coletta che, quotidianamente, insieme alla restauratrice esterna Irene Giovacchini, hanno eseguito interventi di consolidamento e pulitura seguendo le indicazioni e le scelte metodologiche elaborate dalla direzione tecnica e scientifica del restauro affidata al settore Restauro Materiali lapidei dell’OPD con la restauratrice Camilla Mancini, attiva in prima persona e di Riccardo Gennaioli, direttore del settore.

Nei laboratori dell’OPD a Firenze hanno operato sulle parti metalliche, con la direzione tecnica di Stefania Agnoletti, i restauratori interni Maria Baruffetti, Annalena Brini, Elisa Pucci del settore Bronzi diretto da Laura Speranza. Sono stati coinvolti anche restauratori esterni (Antonio Mignemi, Stefano Casu, Elena della Schiava e Merj Nesi).

Le indagini scientifiche sono state condotte da OPD (Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Simone Porcinai) e da un nutrito gruppo di professionisti esterni.

Un team articolato, dunque, che ha saputo operare in stretta sinergia.

L’area tecnica dell’Opera del Duomo diretta dall’architetto Enrico De Benedetti ha, inoltre, progettato e curato il nuovo allestimento del Battistero volto a migliorarne l’accoglienza e la fruizione. 

Mantenere, conservare, restaurare e valorizzare i beni che ci sono stati affidati. Sono questi alcuni dei compiti istituzionali dell’Opera della Metropolitana di Siena” – afferma il Rettore prof. Giovanni Minnucci – “e ad essi, per volontà del Consiglio di amministrazione che sentitamente ringrazio, ci siamo rigorosamente attenuti anche in questa felicissima occasione. Restituire, mirabilmente restaurato – alla Chiesa, alla Città di Siena, e alle tante persone che visitano il Complesso monumentale – un bene di una bellezza incantevole ed ineguagliabile, come il Fonte battesimale, è stata una missione alla quale ben volentieri ci siamo dedicati, insieme a tutto il personale dell’Opera, a quello dell’Opificio delle Pietre Dure, ai docenti universitari e ai tecnici esterni alle due Istituzioni. Eravamo pienamente consapevoli, anche alla luce delle decisioni assunte dal precedente CdA, non solo della necessità ineludibile di procedere ad operazioni di restauro mai avvenute, ma anche profondamente convinti dei risultati che la sinergia fra i tanti soggetti coinvolti, grazie alle loro rispettive specifiche competenze, avrebbe potuto generare. Siamo dunque grati a tutti coloro che, a vario titolo, si sono cimentati in questa impresa che indiscutibilmente contribuisce alla conservazione di un bene liturgico ed artistico preziosissimo: un bene la cui visione, d’ora in avanti – ne siamo certi – susciterà forti emozioni e il convinto apprezzamento di tutti coloro che, venendo in visita, si soffermeranno all’interno del Battistero per ammirarlo“.

Posizionato al centro della struttura architettonica del Battistero, il Fonte battesimale, è uno tra i maggiori capolavori conservati all’interno del complesso monumentale del Duomo di Siena. Straordinaria opera in marmo, bronzo e rame smaltato realizzata tra il 1417 e il 1431 dai più importanti scultori del primo Rinascimento. Il Fonte è costituito da una vasca esagonale in cui si inseriscono i sei specchi in bronzo dorato raffiguranti la vita del Battista, scanditi dalle statue della virtù di cui due, Fede e Speranza, realizzate da Donatello. Fra gli episodi più rappresentativi assume un particolare rilievo il Battesimo di Gesù di Lorenzo Ghiberti del 1427, elegante e raffinata scena caratterizzata da un pittoricismo e un senso di profondità ottenuti grazie a una graduale riduzione del rilievo Il ciclo si conclude con il celebre Banchetto di Erode di Donatello, la scena più toccante per la drammaticità del soggetto e le qualità formali. L’importanza del Fonte – quale punto focale nella definizione dei princìpi del Rinascimento – la complessità degli interventi conservativi per le opere in bronzo dorato e per gli elementi in marmo, hanno richiesto indagini accuratissime e grandi competenze nella definizione del programma dei restauri.

Confrontarsi con unopera tanto complessa e significativa per la storia dell’arte è sempre arduo –  dice Emanuela Daffra, Soprintendente dell’OPD – In questo caso le difficoltà erano, sono, accresciute da altri fattori: da una parte il valore d’uso del Fonte, nato come strumento’ per la somministrazione di un sacramento, che questa funzione mantiene tutt’ora. Dall’altra condizioni ambientali non ideali per la conservazione, in particolare dei bronzi. Lo staff di OPD ha raccolto la sfida di mantenere per ora al monumento tanto la completezza quanto la destinazione originaria, ma proprio da ciò nasce il programma di ispezioni semestrali e l’invito al monitoraggio e al controllo scrupoloso dei parametri ambientali. Solo l’attenzione costante permetterà di cogliere tempestivamente segni di degrado e di individuare subito le provvidenze più adatte“.

Opera celeberrima, il Fonte coniuga marmi, un tempo arricchiti da dettagli policromi blu e oro, e bronzi dorati. La struttura architettonica è interamente realizzata in marmo bianco di due differenti qualità: per il registro inferiore una varietà venata proveniente dalla Montagnola senese, per il tabernacolo e la figura del Battista una seconda assai più omogenea cavata nel comprensorio apuano.

Le parti in bronzo (lega di rame) mostrano una doratura ad amalgama di oro e mercurio (la cosiddetta “doratura a fuoco”). L’oro risultava offuscato, le superfici erano interessate da abrasioni e anche lo stato di conservazione del materiale lapideo era piuttosto disomogeneo, assai peggiore nel registro inferiore rispetto alla parte in elevato.

Per verificare la statica della struttura architettonica e i parametri ambientali sono state intraprese due diverse campagne di indagine in situ: misurazioni ultrasoniche hanno verificato la presenza di ancoraggi metallici interni al Fonte e indagini geofisiche sul pavimento hanno indagato la presenza di vuoti o fronti di umidità nel sottofondo archeologico.

Un’approfondita campagna diagnostica ha preceduto e accompagnato l’intero intervento con le prime fasi che hanno riguardato lo smontaggio degli elementi bronzei per valutare adeguatamente lo stato di conservazione delle superfici non a vista e intervenire su zone con alterazioni consistenti, che altrimenti non sarebbero state accessibili.

Grazie all’intervento è stato possibile osservare le realizzazioni di Giovanni di Turino (formella Nascita del Battista, formella Predica del Battista e Virtù Prudenza) che si sono rivelate frutto di un ingegnoso assemblaggio di porzioni fuse separatamente.

L’attento studio della formella di Donatello Banchetto di Erode ha permesso di individuare la presenza, in passato, di tiranti applicati fra gli archi sovrastanti la scena che dovevano amplificare l’effetto prospettico e realistico dell’architettura raffigurata che propone ben tre diversi spazi in successione.

Gli elementi lapidei sono stati restaurati in loco nel cantiere allestito all’interno del Battistero. Se lo smontaggio non è stato semplice anche il rimontaggio non si è rivelato da meno, poiché ha comportato lo studio e la realizzazione di nuovi elementi e giunti di fissaggio realizzati ad hoc in modo da riadeguare le posizioni degli elementi architettonici lapidei non corrette. Lo stato di conservazione e la necessità di rendere ispezionabili le parti non a vista delle formelle per un monitoraggio cadenzato nel tempo ha imposto la progettazione di una struttura di sostegno degli elementi lapidei che consenta di accedere al retro dei bronzi senza dover necessariamente smontare i blocchi di marmo.

Un lavoro complesso, dunque, e lungo, ma che ha tenuto responsabilmente in conto, per quanto possibile, le esigenze della fruizione: le varie parti bronzee una volta restaurate sono state riconsegnate a Siena in modo che l’Opera della Metropolitana potesse esporle nelle vetrine predisposte ai lati del ponteggio montato attorno al Fonte ed offrirle ai visitatori. Una formella e due statue di Virtù (Fede e Speranza) sono state esposte alla mostra fiorentina Donatello. Il Rinascimento, curata da Francesco Caglioti in Palazzo Strozzi (19 marzo-31 luglio 2022).

Per il futuro saranno necessari un monitoraggio ambientale e l’adozione di sistemi di controllo dell’umidità volti a garantire la miglior conservazione di questo capolavoro.

È possibile visitare il Battistero tutti i giorni dalle ore 10 alle 19

Info e prenotazioni: booking@operalaboratori.com – +39 0577 286300

Con la visita al Battistero è compreso l’ingresso alla Cattedrale, alla Libreria Piccolomini, al Museo dell’Opera, al Panorama dal Facciatone e alla Cripta


Ufficio Stampa Opera Laboratori
Andrea Acampa      a.acampa@operalaboratori.com
Andrea Ceccherini   a.ceccherini@operalaboratori.com
Giacomo Luchini    g.luchini@operalaboratori.com
 
Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
tel. 049663499
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net

Roma, Parco archeologico del Colosseo: RARA AVIS. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane

Il Parco archeologico del Colosseo annuncia la cerimonia di premiazione del concorso per l’ideazione e la realizzazione di un abito ispirato alla mostra “Rara Avis. Moda in Volo alle Uccelliere Farnesiane”. L’evento si terrà il 4 luglio 2024 alle ore 11.00 nella monumentale Curia Iulia, sede del senato nella Roma antica, nel Foro Romano.

PREMIAZIONE DEL CONCORSO
per l’ideazione e la realizzazione di un abito ispirato alla Mostra
“RARA AVIS. Moda in Volo alle Uccelliere Farnesiane

4 luglio ore 11.00
Roma, Curia Iulia, sede del senato nella Roma antica, nel Foro Romano

Sono 7 le Accademie e le Università di moda di Roma che hanno risposto al bando indetto dal Parco archeologico del Colosseo, tutte con un corso triennale di fashion design nella propria offerta didattica: Accademia del Lusso; Accademia di Belle Arti di Roma; Accademia italiana; Accademia Koefia; Istituto di Moda Burgo; MAM – Maiani Accademia Moda; RUFA – Rome University of Fine Arts.

 Gli studenti, dopo aver visitato la mostra, hanno potuto lavorare in team o singolarmente, insieme ai loro docenti, seguendo le suggestioni offerte dalla mostra “RARA AVIS. Moda in Volo alle Uccelliere Farnesiane” sul Palatino (in corso sino al 21 luglio). L’Esposizione è stata curata da Sofia Gnoli, studiosa di moda, docente presso l’Università IULM e giornalista che ha selezionato abiti e accessori di Haute Couture provenienti dagli archivi delle più celebri maison di moda internazionali.

Una Giuria di esperti selezionerà, tra i 7 abiti proposti, uno per Accademia, il vincitore. Il premio finale consisterà in una targa per l’Accademia/Università vincitrice e in una membership card del Parco archeologico del Colosseo per gli studenti che realizzeranno la migliore creazione.

Durante la cerimonia saranno esposti tutti gli abiti partecipanti al progetto offrendo al pubblico l’opportunità di ammirare le creazioni che fondono arte, moda e cultura. Questa iniziativa è un esempio tra le tante attività del Parco, volte a promuovere l’eccellenza e le competenze, un dialogo costante con le energie creative che progressivamente emergono nella società civile.

Attraverso queste collaborazioni, il Parco intende stimolare processi innovativi e favorire la sperimentazione, la conoscenza e l’aggiornamento continuo nei settori della ricerca, della formazione e dello sviluppo tecnologico. Il settore della moda e del design rappresenta un pilastro fondamentale del Made in Italy e dell’economia del territorio, esprimendo al contempo creatività, innovazione e talento.

Con questa iniziativa, il Parco Archeologico del Colosseo non solo si impegna a rafforzare il legame tra patrimonio storico e contemporaneità ma vuole promuovere le idee delle nuove generazioni, in un dialogo costante con le energie creative della società civile” sottolinea Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.

La giuria, presieduta dalla direttrice Alfonsina Russo, sarà composta da:
– Massimo Cantini Parrini – Costumista, candidato a 2 premi Oscar
– Sofia Gnoli – Studiosa di moda, professore associato Università IULM e giornalista
– Simonetta Gianfelici – Fashion Icon e Creative talent curator.
– Dino Trappetti – Presidente Fondazione Tirelli Trappetti e responsabile della Tirelli Costumi.


Contatti Ufficio Stampa:
Parco archeologico del Colosseo 
Email: pa-colosseo.ufficiostampa@cultura.gov.it   
Telefono: +39 06 699 84 443 
 
Ufficio stampa Mostra
Studio ESSECI
Email: roberta@studioesseci.net
Telefono +39 049 663499

A Perugia “Respiro” di Francesco Petrone, la mostra dello scultore che mette in circolo le parole

Indigo Art Gallery è felice di annunciare la mostra personale di Francesco Petrone, “Respiro”,  a cura di Chiara Guidoni, inaugurata sabato 4 maggio, presso la galleria in via G. Oberdan, 51 a Perugia. La seconda mostra personale dell’artista presso la galleria (visitabile fino al 6 luglio) è l’occasione per presentare al pubblico la sua nuova produzione su vetro, completamente inedita e che prende spunto da una riflessione che Petrone compie da sempre e che riguarda visceralmente il suo lavoro, quella del raccontare e mettere in luce le storie delle persone.

A Perugia “Respiro” di Francesco Petrone
 
Progetto realizzato in collaborazione con l’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano, piccolo centro della Valtiberina, presidio a salvaguardia della memoria costituito da oltre 10.000 scritti di gente comune.

In particolar modo, l’artista raccoglie e seleziona parole, frasi o disegni, contenuti in lettere, diari o testimonianze in generale, per riproporle e fissarle su vetri appannati, attraverso la calligrafia di chi ha lasciato questi segni. Essi hanno come comun denominatore il fatto di non esser riusciti, totalmente o in parte, a raggiungere il destinatario per cui erano state pensati e scritti. Una riflessione sui confini della comunicazione ma anche dell’emotività, sulla necessità di raccontarsi e svelarsi, comune a chiunque, ma che, in certi casi, non ha trovato sfogo. Da qui la volontà dell’artista di voler rendere trasparente la barriera di queste parole: il vetro è il confine su cui esse si infrangono, ma garantisce, allo stesso tempo, una lettura da entrambi i lati, esterni e interni, creando di fatto una possibilità di comunicazione.

Attraverso queste opere, l’artista dà inoltre spazio a sogni e incubi, desideri e condizioni che caratterizzano le storie personali, ma che diventano universali grazie a un gesto semplice come quello di lasciare un segno su un vetro appannato, pagina bianca e poetica di molti, scritta, disegnata e a volte cancellata, che nel successivo respiro trattiene i segni di ciò che ha serbato nel precedente.

La matrice di questa ricerca è da individuarsi nella storia personale dell’artista: l’osservazione degli ultimi istanti di vita della madre, in grado di respirare attraverso una maschera CPAP, hanno generato nell’artista la riflessione: “fin quando si appanna il vetro, lei è viva”. Da lì la volontà di “fermare” quel respiro su vetro, quasi come prova di immortalità.

Il reperimento delle testimonianze riguarda sia storie ormai passate, sia storie del presente: un progetto relazionale che interpella e coinvolge persone accomunate da vicende simili, ma anche testimonianze manoscritte di chi ha deciso di affidare alla carta la propria intimità, partendo dalle parole di amici e artisti.

Una collaborazione fondamentale, in questo senso è quella con l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR) che si configura in questo progetto come un partner eletto, in quanto raccoglie, conserva e valorizza le vicende personali dei tantissimi che hanno scelto la forma del diario per raccontarsi e per essere custoditi.

Un lavoro nuovo per lo scultore, che sembra parzialmente discostarsi dal precedente ma che non abbandona mai la sua forma gestuale e materica: “Entrare in relazione con la grafia altrui è un lavoro scultoreo. Ricalcare l’andamento, cercare di capire le distanze fra le lettere avviene con le mani”, dice l’artista. La trasparenza del materiale e l’inafferrabilità del soggetto, il respiro, si manifestano anche nella fruizione dell’opera, visibile ma evanescente, che nella sua osservazione suggerisce e richiama la stessa attenzione e cura che devono essere usate per toccare l’intimità e la storia delle persone.

L’artista diventa quindi messaggero e traghettatore delle storie e delle parole delle persone, prendendosi cura del presente, ma anche del passato, di spiriti “ribelli” che in un certo senso hanno ancora bisogno di esistere, un tributo laico per chi è rimasto.

Durante il periodo di mostra è prevista la presentazione e la proiezione del documentario “Respiro” prodotto da Progetti Inutili, del regista Roberto Orazi, con edizione di Francesco Lamonaca.

Francesco Petrone (Foggia, 1978) è uno scultore che vive e lavora e Roma.L’Archivio dei diari. Sotto forma di diari, memorie, epistolari, a centinaia arrivano ogni anno a Pieve Santo Stefano, piccolo centro della Valtiberina, noto anche come Città del diario. L’Archivio Diaristico Nazionale, nato nel 1984 da un’idea del giornalista e scrittore Saverio Tutino, è un’istituzione culturale che li accoglie tutti, li cataloga, li digitalizza e li mette a disposizione per ricerche, studi, sceneggiature, articoli, pubblicazioni. Un presidio a salvaguardia della memoria costituito da oltre 10.000 scritti di gente comune. Una miniera di racconti, piccole e preziose tessere che insieme compongono il mosaico della Storia d’Italia degli ultimi due secoli.


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