Bologna: Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 – Si conclude l’esperienza

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024. Si conclude dopo tre mesi di studio, ricerca, sviluppo di progetti e relazioni con il territorio l’esperienza delle artiste e degli artisti in residenza nei sei Distretti culturali della Città metropolitana di Bologna.
A documentarne i momenti più significativi, una pubblicazione e un video trailer.

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 | Si conclude l’esperienza delle artiste e degli artisti in residenza nei sei Distretti culturali della Città metropolitana di Bologna

Dopo tre mesi di studio, incontri, ricerca, progettazione, costruzione di relazioni nel gruppo e con il territorio, grazie a una significativa e attiva collaborazione dei Distretti culturali della Città metropolitana, e un Public Program in cui artiste e artisti hanno proposto incontri, laboratori e momenti di confronto aperti al pubblico, giunge a conclusione con il mese di luglio 2024 il progetto di residenza della seconda edizione del NuovoForno del Pane Outdoor Edition.

Nato dall’innovativa esperienza del Nuovo Forno del Pane, promossa nel 2020 dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna per supportare la comunità artistica durante l’emergenza Covid-19 offrendo loro uno spazio di ricerca e produzione, il Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition su iniziativa della Città metropolitana di Bologna e del Comune di Bologna, e fortemente voluto da Elena Di Gioia, dal 2023 è diventato un’azione permanente della politica culturale metropolitana che mira al sostegno della produzione artistica, favorendo la formazione di comunità creative diffuse nel territorio metropolitano.

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 è a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, coordinato da Giulia Pezzoli con la collaborazione di Cristina Ropa e Giovanna Trombetti e con l’assistenza alla curatela e alla comunicazione di Margherita Falqui.

Per le Amministrazioni comunale e metropolitana tra le soddisfazioni più importanti di questi anni c’è l’aver reso il territorio metropolitano una diffusa e allargata città artistica e culturale, grazie a uno straordinario lavoro di collaborazione e condivisione con i Distretti culturali. Aver voluto supportare la seconda edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition manifesta pienamente la volontà di radicare la linea di sostegno alla nuova creatività e ai linguaggi del contemporaneo, rendendo la Città metropolitana un ampio atelier artistico a cielo aperto dove i luoghi di eccellenza – scelti appositamente per questa seconda edizione – hanno accolto, connesso e sostenuto l’espressività artistica di sei giovani artiste e artisti, confermando che il sistema culturale comunale e metropolitano hanno la capacità di mettere a frutto progetti strategici e culturali di grande valore anche su un territorio vasto e diversificato. Le Amministrazioni ringraziano dunque tutti coloro che hanno collaborato al progetto e che hanno accolto anche quest’anno la grande sfida di realizzarlo attraverso un’edizione che brilla per peculiarità e progettualità artistiche che ci guideranno in futuri scenari dove l’arte, le comunità e le diverse generazioni potranno continuare a scrivere insieme nuove narrazioni culturali. 

Per Giovanna Trombetti, dirigente Area Sviluppo Economico della Città metropolitana di Bologna: “Questa nuova seconda edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 ci ha visto impegnati come Città metropolitana nella sfida di far emergere nuovi luoghi di residenza e di creare uno scambio proficuo tra loro, gli artisti/e e il territorio, un percorso fatto di dialoghi, progettualità, connessioni non solo a livello artistico ma anche umano davvero importate. Il risultato è stato oltre ogni aspettativa. Si sono creati intrecci di saperi e vissuti molto significativi di cui siamo orgogliosi, intrecci che hanno spaziato in vari ambiti disciplinari dove l’arte ha potuto manifestarsi con estrema libertà e forza espressiva. Il lavoro sinergico e costante con MAMbo e i Distretti culturali, così come con l’agenzia ABSOLUT eventi&comunicazione che ha seguito tutta la progettualità, è stato fondamentale e ringrazio davvero tanto tutti gli operatori e le operatrici che hanno speso energie e forze per realizzare un’edizione così speciale e indimenticabile”.

Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, aggiunge: “Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition 2024 ha costituito un esempio perfetto di progettualità condivisa e un ulteriore importante passo verso la creazione e il perfezionamento del sistema museale metropolitano, coinvolgendo istituzioni locali e realtà associative e confermando la forte identità artistico-culturale e creativa di un’area geografica ricca di tradizione, storia e natura. Il progetto outdoor ha inoltre permesso di alimentare di nuova linfa e nuovi indirizzi le ricerche artistiche più contemporanee”.

Lorenzo Balbi, direttore MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e co-curatore del progetto, conclude: “La seconda edizione dell’Outdoor Edition del Nuovo Forno del Pane si è posto in continuità con la prima edizione rinnovando la possibilità di creare una rete in grado di valorizzare le ricerche artistiche più contemporanee e divenire il connettore tra diverse realtà già attive sul territorio metropolitano e le artiste e gli artisti che operano in Italia. Il museo in questo modo si è configurato non solo come istituzione capace di captare artisti e artiste interessati a vivere un’esperienza formativa e di produzione ma anche di valorizzare e connettere gli spazi di produzione culturale attivi nel proprio territorio“.

Una pubblicazione finale in lingua italiana e inglese, curata da Caterina Molteni con progetto grafico di Giulio Ferrarella (al mare.Studio) e fotografie di Valentina Cafarotti e Federico Landi (Migliorare con l’età), documenta i tanti momenti vissuti da artiste e artisti nelle residenze. Nel volume viene dedicata un’intera sezione alle attività di autoformazione e all’esplorazione delle eccellenze e delle specificità dei distretti della Città metropolitana di Bologna concretizzatasi attraverso le visite guidate all’Oasi WWF e al Santuario della Beata Vergine della Consolazione di Montovolo, alla Stazione Astronomica di Loiano e alla scoperta delle opere disseminate per il borgo di Tolè. Artiste e artisti hanno inoltre aperto un confronto diretto con associazioni, professionisti e istituzioni quotidianamente attivi in queste aree attraverso conversazioni e laboratori, come l’incontro con il Gruppo della Stadura e il laboratorio di panificazione presso l’Istituzione Villa Smeraldi Museo della Civiltà contadina o la sessione di lettura dedicata al linguaggio presso il Museo Giuseppe Scarabelli di Imola.

Il libro si apre con i testi istituzionali di Elena Di Gioia, Giovanna Trombetti, Eva Degl’Innocenti e l’introduzione di Lorenzo Balbi. Seguono i saggi di Caterina Molteni e Giulia Pezzoli e le sezioni dedicate alle esperienze e alle attività di autoformazione di artiste e artisti nei luoghi che hanno vissuto e imparato a conoscere in questi mesi, tra aprile e luglio 2024: Andrea Di Lorenzo (Varese, 1994), in residenza presso il Distretto culturale Montagna, Grizzana Morandi; Adele Dipasquale (Torino, 1994), in residenza presso il Distretto culturale Imolese, Imola; Letizia Lucchetti (Ancona, 1999), in residenza presso il Distretto culturale Reno Lavino Samoggia, Madonna di Rodiano, Valsamoggia; Marco Mandorlini (Pontedera, 1998), in residenza presso il Distretto culturale Pianura Est, San Marino di Bentivoglio; Gianlorenzo Nardi (Giulianova, 1995), in residenza presso il Distretto culturale Savena-Idice, Loiano; Gaetano Palermo (Catania, 1998), presso il Distretto culturale Pianura Ovest, Calderara di Reno.
La pubblicazione è disponibile per il pubblico presso il bookshop del MAMbo.

Un video trailer realizzato da Valentina Cafarotti e Federico Landi (Migliorare con l’età) raccoglie e rende visibile in versione condensata situazioni e interazioni che hanno coinvolto le due artiste e i quattro artisti in momenti diversi della residenza. Il video trailer è pubblicato sul canale YouTube MAMbo channel e sul sito web del Nuovo Forno del Pane.

Prima dell’inizio del periodo di permanenza, ai 6 vincitrici e vincitori è stata offerta l’opportunità di conoscere i servizi e le vocazioni del territorio e dei sei Distretti culturali grazie a un accompagnamento mirato realizzato in collaborazione con Bolognafor Talent, il servizio della Città metropolitana di Bologna e del Comune di Bologna dedicato allo sviluppo di progetti per l’attrazione e la valorizzazione dei talenti.

Successivamente, artiste e artisti, lavorando sia in autonomia che confrontandosi con curatrici e curatori del progetto, hanno portato avanti per tre mesi ricerche e attività sul territorio, relazionandosi con luoghi e persone e raccogliendo spunti per progetti che potranno dare luogo a nuovi lavori futuri.

In questi mesi artiste e artisti hanno inoltre realizzato un Public Program concepito come un laboratorio di autoformazione aperto al pubblico che ha messo al centro il loro punto di vista rispetto a tematiche rilevanti del contemporaneo.

Il primo degli eventi, proposto da Letizia Lucchetti lo scorso 11 giugno, ha portato la Scuola di Santa Rosa nella sezione “Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta” del MAMbo imbastendo una lezione aperta di disegno con i fondatori del progetto Luigi Presicce Francesco Lauretta; il secondo appuntamento, programmato il 30 giugno e proposto da Gianlorenzo Nardi, ha visto l’architetto e professore associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre e co-fondatore di Stalker / Osservatorio Nomade, Francesco Careri, condurre il pubblico in un’esplorazione urbana lungo il tratto di strada che collega il MAMbo alle aree più interne del quartiere Navile, passando per sottopassi e luoghi marginali della città; il terzo evento proposto da Andrea Di Lorenzo è stato un laboratorio di fitoalimurgia con la contadina e studiosa Annalisa Malerba, che ha avuto luogo lo scorso 12 luglio ai Fienili del Campiario, a Grizzana Morandi; la quarta iniziativa si è svolta il 13 luglio e ha visto il curatore e ricercatore Daniel Blanga Gubbay confrontarsi con Gaetano Palermo sulle loro aree comuni di indagine artistica; il quinto appuntamento ha coinvolto Adele Dipasquale che, il 16 luglio, ha presentato presso Le Serre dei Giardini Margherita, il lungometraggio Lose Voice Toolkit da lei diretto discutendone successivamente con la scrittrice e artista Allison Grimaldi Donahue; il sesto e ultimo evento, proposto da Marco Mandorlini presso il Istituzione Villa Smeraldi Museo della Civiltà contadina a San Marino di Bentivoglio, ha coinvolto lo scorso 17 luglio un gruppo di persone nel workshop Tempo di una civiltà condotto dall’artista e contadino Luca Boffi (Alberonero).

Andrea Di Lorenzo parla così della sua esperienza: “Durante la residenza a Grizzana Morandi ho approfondito i processi biologici delle piante spontanee e la loro rappresentazione in decorazioni architettoniche locali. Il confronto con esperti nel settore botanico e studiosi delle tradizioni locali hanno fornito nuovi stimoli e hanno contribuito a rendere la mia indagine più dettagliata e puntuale. Inoltre, il dialogo con gli abitanti mi ha offerto preziose testimonianze sui mutamenti del paesaggio appenninico nell’ultimo secolo. Ho potuto approfondire ulteriormente questa tematica grazie anche alla consultazione di materiale dell’archivio forestale“.

Adele Dipasquale racconta:”La residenza al Nuovo Forno del Pane mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà artistica locale, è stato un momento cruciale per iniziare un dialogo con l3 altr3 residenti, il team curatoriale, ma anche con artist3, curator3 e professionist3 che abbiamo incontrato in questi mesi nel territorio. Inoltre la residenza mi ha dato la possibilità di avere il tempo e lo spazio necessari per proseguire la mia attuale ricerca sulla pratica medianica e muovere i primi passi nella scrittura e produzione di un nuovo film“.

Letizia Lucchetti descrive con queste parole il suo periodo di residenza: “Sono arrivata a Casa Vallarmà, nel distretto culturale di Valsamoggia, dopo un lungo mese di pausa dalla pittura. Ricominciare a dipingere dopo una pausa è sempre stato, almeno per me, un momento delicato in cui molte dinamiche vengono messe in discussione. Il Nuovo Forno del Pane mi ha offerto uno spazio e un tempo necessari per affrontare questo momento, dedicandogli tutte le mie energie. Mi ha permesso di vivere a contatto con la natura del bosco e i suoi animali in un preciso momento della mia vita in cui sentivo la necessità della pittura di doversi isolare, per poter essere più sincera possibile con me stessa“.

Marco Mandorlini scrive:”La mia esperienza al Nuovo Forno del Pane si è svolta al Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio. Fin dal mio arrivo mi sono sentito come in famiglia e sono riuscito a proseguire nella mia ricerca e ad ampliare le mie conoscenze riguardo la realtà rurale. La residenza mi ha permesso di confrontarmi e di partecipare attivamente con le sue realtà, dandomi l’opportunità di definire l’inizio del progetto da me proposto. Parte del tempo è stata utilizzata per lo sviluppo formativo attraverso l’organizzazione di attività e di laboratori collettivi, creando momenti di condivisione con gli altri partecipanti in residenza“.

Gianlorenzo Nardi spiega: “Presso l’Osservatorio ho avuto modo di confrontare la mia pratica con una dimensione scientifica. Da una parte ho condotto un lavoro di ricerca sull’archivio di lastre fotografiche, dall’altra una serie di passeggiate ed esplorazioni intorno al territorio di Loiano. Questi due aspetti mi hanno dato la possibilità di mettere in relazione la mia ricerca legata al tema del paesaggio all’immaginario evocato dalle osservazioni del cosmo condotte dagli astrofisici. Penso che una consistente parte di lavoro continuerà anche una volta lasciato l’Osservatorio, in una sorta di riverbero dell’esperienza fatta in questo luogo“.

Infine Gaetano Palermo dichiara: Il Nuovo Forno del Pane mi ha permesso di approfondire alcuni aspetti della mia ricerca concettuale e coreografica legata al rapporto tra movimento e stasi, velocità e lentezza, attraverso la lente del wellness e della pratica sportiva. In questa prospettiva centrale è stato l’incontro con la comunità territoriale di Calderara di Reno relativo al laboratorio pubblico di indagine sulla temporalità non lineare dal titolo «Estasi» che ho tenuto, insieme a Michele Petrosino, presso la Casa della Cultura Italo Calvino“.


Informazioni
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In collaborazione con

Venezia: IL TEMPO RESTA – Personale di Silvio Pasqualini

SILVIO PASQUALINI
Il TEMPO RESTA 

Dal 20 luglio al 29 settembre 2024                 

Spazio Silvio Pasqualini 
Rio di Ca’ Foscari, Dorsoduro 3248 b, Venezia 

IL TEMPO RESTA, la nuova mostra di Silvio Pasqualini. Questa esposizione rappresenta la seconda verifica dell’artista sul concetto di tempo, attraverso una selezione di sei tele realizzate nell’anno corrente. 
Per Pasqualini il tempo resta, è fermo. In arte, tutto è rivolto al Cosmo: ciò che è rimane e si addiziona seguendo parametri spirituali universali senza tempo, intercettabili nello spazio-tempo da realtà dotate delle stesse frequenze e portate avanti all’infinito.

Pasqualini descrive il suo lavoro come un viaggio esplorativo a tutto tondo,percorso di ricerca che si è evoluto nel corso degli anni, stratificandosi e cercando di comprendere i segni e i loro significati. L’artista sottolinea l’importanza dei colori primari, del segno, della materia e del senso di appartenenza a un mestiere antico. Gli ultimi lavori in mostra sono stati infatti realizzati con colori creati artigianalmente, dove prevalgono piani energetici, segno e materia.

“Il Tempo resta” è una metafora che contrasta il tempo convenzionale, basato sulla caducità e sulle convinzioni filosofiche e letterarie romantiche che hanno influenzato il pensiero moderno. La mostra si propone come un’interdizione a questa visione, affermando che la storia è l’addizione di tutto ciò che esiste. Non può esserci un’idea di contemporaneità; ciò che è, rimane depositato nel Cosmo, dove vige l’assoluta atemporalità. Questo materiale spirituale ed energetico può essere intercettato nello spazio-tempo da coloro che sono dotati delle stesse frequenze e portato avanti all’infinito.

Silvio Pasqualini è un artista contemporaneo il cui lavoro esplora temi di tempo, spiritualità e cosmo. La sua arte invita a riflettere sulle convenzioni sociali e filosofiche, proponendo una visione atemporale e universale della realtà. I suoi colori, creati artigianalmente, e il senso di appartenenza a un mestiere antico conferiscono alle sue opere una profondità unica e un legame con la tradizione artistica.

Silvio Pasqualini nasce a Morro d’Alba (AN) nel 1956. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Macerata si trasferisce a Roma dove comincia ad esporre in diverse gallerie e musei per arrivare, a partire dalla fine degli anni ’70, ad esporre in gallerie europee e internazionali. Nel 2000 fonda con gli artisti Berticcioli, Fioramanti e Gasparri il Movimento Artisti Clandestini. Nel 2005, seguendo un coerente percorso etico, artistico e di vita, trasferisce il suo studio a Bassano Romano (VT) e dal 2014 vive e lavora a Venezia. 

Selezione di esposizioni

2018- Castello dei Principi Gallego, S. Agata di Militello
2018- 16°Biennale Architettura, Venezia, Padiglione nazionale Scozia 
2017-“Visioni atemporali”, Writing Shed, Venezia.
2017- “Ombra del Moloch”, Palazzo Zenobio, Venezia.
2017-“Silvio Pasqualini for Sicily”, Farmacia Boccetta, Messina.
2017-“Da Venezia a Palermo”, Galleria Studios, Palermo.2017- 57°Biennale di Venezia- Padiglione nazionale Armenia, Venezia
2017- Cantiere delle Barche 14, Vicenza


MOSTRA
Il TEMPO RESTA 
Di Silvio Pasqualini 
Maggio – Settembre 2024 

DOVE
Spazio Silvio Pasqualini, Rio Ca’ Foscari Dorsoduro 3248/b, Venezia

ORARI DI VISITA
Martedi > Domenica dalle 10.00 alle 18.00 o su appuntamento 
chiamando il n. (39) 3477030568

UFFICIO STAMPA
Cristina Gatti 
press@cristinagatti.it

Otto giorni di cinema nel magico scenario del Parco Raggio di Pontenure

Si dà il via, nelle giornate dal 17 al 24 agosto, alla nuova edizione di Concorto Film Festival, il festival internazionale del cortometraggio, riconosciuto come uno tra i più importanti e storici appuntamenti del settore a livello continentale. Per iniziare, diamo i numeri che ritraggono in maniera completa la XXIII edizione del festival: 45 i film nella selezione ufficiale, di cui 22 diretti da registe donne, che competeranno per l’Asino d’Oro, a fronte di 2412 candidature pervenute. Sono 28 i paesi rappresentati e 25 le anteprime nazionali, 92 i film fuori concorso, 3 concerti e 1 sonorizzazione dal vivo.

CONCORTO FILM FESTIVAL
XXIII edizione | 17 – 24 AGOSTO 2024

Presentato il programma della XXIII edizione del Festival:
 otto giorni di cinema internazionale, anteprime ed eventi collaterali da vivere immersi nel magico scenario del Parco Raggio di Pontenure.

Un cartellone ricchissimo spalmato lungo otto giornate, da vivere immersi nel cuore della Via Emilia, nello scenario naturale del Parco Raggio di Pontenure (PC), da sempre casa della manifestazione. Concorto Film Festival si avvia alla sua XXIII edizione con la consapevolezza di rappresentare oggi uno degli scenari più ambiti di quello che è “il cinema che verrà”, un casa che ospita ogni anno produzioni e giovani film-maker provenienti da tutto il mondo, con una lunga lista di lavori legati al mondo della contemporaneità e della ricerca visiva.

“Un viaggio nel mondo contemporaneo, che incrocia il passato e l’incertezza del presente, l’inquietudine dei conflitti, nello spaesamento dei rapporti umani e delle incongruenze sociali. È questo quello che Concorto cerca di intraprendere in ogni edizione: parlare di un mondo frammentato, dove l’essere umano è al centro di storie che sono vettori per affrontare diverse tematiche” – dichiara Simone Bardoni, co-direttore artistico del Festival – “L’obiettivo che ci poniamo è quello di essere un prisma che vuole rappresentare tutte le facce di un mondo che muta. Un tentativo che facciamo con i 45 titoli che presentiamo nella selezione di quest’anno, passando dai più svariati generi, attraverso la creatività che un oggetto come il cortometraggio può portare nel cinema, con la sua freschezza e la sua libertà d’espressione”.

I film in concorso si contenderanno il prestigioso Asino d’Oro, il premio per il miglior film, che verrà assegnato da una giuria internazionale composta da personalità del mondo dell’audiovisivo e delle arti contemporanee: Daniel Vadocky, studioso e operatore del mondo dell’audiovisivo, ha pubblicato articoli sul cinema mondiale e si è occupato della programmazione dell’Art Film Fest per più di dieci anni, attualmente è sales manager della Pluto Film; Lauma Kaudzite, direttrice generale della Short Film Conference, unica organizzazione internazionale che si pone l’obiettivo di unificare le attività relative ai cortometraggi a livello globale; Valentina Furian, artista visiva, vincitrice del New York Prize, si occupa di immagini in movimento e installazioni time-based.

Tra i film in concorso saranno presentati in anteprima italiana ben sette film provenienti dalla selezione ufficiale del Festival di Cannes: “Montsouris Park”, di Guil Sela, vincitore della Semaine de la Critique, un documentario su un’esperienza inaspettata nel Montsouris Park a Parigi;  “Nuestra Sombra”, diretto da Augustina Sánchez Gavier, che racconta di quello che accade ad alcune donne e un bambino lasciati a loro stessi durante un’eclissi solare in una foresta devastata dal disboscamento; “Radikals”, del regista Arvin Belarmino, nel quale si vede cosa accade all’anello debole di uno strano gruppo di ballerini; “Ella Se Queda”, in cui la regista Marinthia Gutiérrez Velazco presenta il personaggio di Laura, che in una notte nel centro di Tijuana aspetta di incontrare il suo destino; “Bad For A Moment”, di Daniel Soares, in cui il proprietario di uno studio di architettura si trova faccia a faccia con il quartiere popolare che la sua azienda sta certificando; “Across The Waters”, diretto da Viv Li, che ci porta nella storia di una ragazza che, in una remota città mineraria in cui l’acqua scarseggia e manca il segnale radio, viene incuriosita da un camionista di passaggio; “Dancing in the corner”, di Jan Bujnowski, che parla della realtà polacca dopo la caduta del comunismo nel 1989, interrogandosi, attraverso la diffusione della televisione a colori, se il mondo sia davvero colorato.

Presentati in concorso, in anteprima italiana, anche quattro film provenienti dal Locarno Film Festival: “Soleil Gris”, di Camille Monnier, corto d’animazione nel quale i protagonisti si ritrovano costretti a gestire l’annuncio di un’apocalisse ecologica;  “Hymn of the Plague”, del regista Ataka51, storia di una band che si ritrova inghiottita in uno studio di registrazione;  “On the impossibility of a homage”, diretto da Xandra Popescu, che racconta della storia di Ion, una rockstar del balletto nella Romania comunista; “400 cassettes”, della regista Thelyia Petraki, che mostra il rapporto tra due ragazzine che si scambiano doni pensando che tutto duri per sempre, scoprendo però che alla fine non è così. Tra i film in concorso si segnala anche “La Voix Des Sirènes”, diretto da Gianluigi Toccafondo, animatore italiano di fama internazionale.

Accanto ai titoli della selezione ufficiale, Concorto presenta anche diversi lavori fuori concorso divisi in sezioni tematiche e con numerosi focus geografici, tematici e di genere. Un focus speciale è quello riservato alla Palestina, con la presentazione di cinque produzioni realizzati da giovani cineasti palestinesi, allo scopo di dar voce ad esistenze vessate da decenni di guerra, apartheid e pulizia etnica, ma anche restituire momenti personali e intimi di vita quotidiana.

Altri focus tematici saranno affrontati da sezioni come: Mnemosyne, dedicata al found footage, la pratica di riutilizzo dei materiali d’archivio, a dimostrazione di come il repertorio di ieri possa continuare parlare all’interno  delle più svariate narrazioni dell’oggi; Mnemosyne/Archivio Aperto, che punta alla riscoperta del patrimonio cinematografico in piccolo formato, delle memorie private e del loro riuso contemporaneo; Lessici Famigliari,nel quale viene analizzata la rappresentazione filmica sia della parentela, che della famiglia intesa come uno spazio affettivo al di là dei legami di sangue; Guilty Pleasures, con opere filmiche che si confrontano attraverso uno sguardo lucido e tagliente sui temi della sessualità; Ubik, sezione dove trovano spazio le opere dal linguaggio più innovativo, in cui il confine tra cinema e video arte si fa sempre più labile; Supernature, con film che analizzano il complicato rapporto di convivenza tra uomo e natura; The World Dance, i cui film esplorano il tema della danza, elemento di spontaneità ed emancipazione, di collettività, aggregazione ed espressione del sé, che vedrà anche la compartecipazione di dAS Festival durante un incontro; Concortissimo, che ha come obiettivo di far provare emozioni ed esperienze di significato con pellicole della durata massima di 7 minuti; Indocili, in collaborazione con Tafano, associazione che organizza l’omonima rassegna al Cinema Beltrade di Milano, e propone una selezione di film indipendenti di registi under-35 di vario genere, tra fiction, animazione e richiami al cinema documentario; Deep Night – The Best Of, storica sezione dedicata al cinema di genere più radicale e fuori dalle righe, presente al Festival sin dagli inizi, che quest’anno proporrà un best of delle migliori pellicole proiettate negli scorsi anni; Cine Underground, sezione curata dall’omonimo festival di Busto Arsizio (VA), dedicata a film indipendenti no-budget; infine The Frame Beyond – VR Showcase, che presenta due opere in realtà virtuale, scelte in collaborazione con il gruppo di ricerca AN-ICON dell’Università Statale di Milano.

Si rinnova anche l’appuntamento con la sezione Concorto Kids, una serie di iniziative, laboratori e proiezioni che il festival rivolge ai bambini della fascia 3-12 anni, proponendo un’idea di “fruizione sana degli schermi”, legandosi ai temi dell’ambiente e della sostenibilità. Il festival conferma anche il suo spazio “Industry Days“, prevedendo panel, laboratori e incontri con festival, registi, operatori del settore e comitati scientifici.

L’edizione 2024 segna il proseguimento della collaborazione tra Concorto Film Festival e Soundtracks – Musica da Film, progetto del Centro Musica del Comune di Modena che ogni anno seleziona 5 musicisti e li coinvolge nella sonorizzazione di pellicole cinematografiche. L’iniziativa è supervisionata da Corrado Nuccini (Giardini di Mirò). Dopo il successo dell’esibizione del 2023, con ospite Karim Qqru (The Zen Circus), sul palco principale del festival, l’ensemble guidato da Roberta Sammarelli, insieme ad altri musicisti, presenta la sonorizzazione di “The Mystic“, film statunitense del 1925 che vede la regia di Tod Browning, un’opera muta drammatica, incentrata su astuti raggiri finanziari che prevedono anche lo svolgimento di una falsa seduta spiritica.

Ad arricchire ulteriormente la programmazione musicale del festival anche i live di: Angelica, che presenterà il suo nuovo disco “Sconosciuti Superstar”, scritto con la partecipazione di Calcutta e Domenico Finizio (Tropea); Ibisco, autore darkwave, postpunk ed elettronico, ed Eugenio Sournia, ex voce della band new wave/indie-rock Siberia.

Come consuetudine, ogni anno la locandina del festival è affidata a un artista differente, proveniente dal mondo dell’illustrazione e/o della street-art. Protagonista dell’edizione 2024 è l’illustratrice torinese Elisa Seitzinger (RAI, BBC, National Geographic, Warner Music Group, Adobe, Spotify, Apple Music, Taschen, Salone Internazionale del Libro, Premio Strega, etc.), che ha reinterpretato secondo il suo stile e la sua sensibilità l’animale simbolo del festival, l’asino che vola. Dalla visione dell’artista ne emerge un asino ieratico, con una codina che ricorda il tira-tende delle nonne, circondato da stelle pirotecniche e da una luna complice silenziosa della sua ascesa. Questo asino alato si libra in una notte d’agosto, rischiarata da Luna e stelle cadenti per esaudire i desideri di chi sogna ad occhi aperti sotto il cielo del Concorto Film festival.


Concorto Film Festival è reso possibile da: Regione Emilia-Romagna e Emilia-Romagna Film
Commission, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Comune di
Pontenure e Arci. Un sentito grazie va ai nostri sponsor e partner: COOP Alleanza 3.0, Gruppo
Iren, Iren Comitato territoriale di Piacenza, EduIren, Fonte Plose, Città del Sole Piacenza e Cantina Tenuta Pernice, Ik italiana e Eataly.

IL PROGRAMMA completo è disponibile sul sito www.concortofilmfestival.com
Biglietti in vendita sul sito www.eventbrite.it e in cassa all’evento.
17– 24 agosto 2024 | Parco Raggio di Pontenure (PC) – tutte le sere proiezioni dalle 21:00, apertura porte ore 20:00 con area ristorazione.

Il pomeriggio le proiezioni a ingresso gratuito si terranno a Piacenza presso il Salone degli Amici dell’Arte della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Nell’eventualità di pioggia le proiezioni serali si spostano nello stesso salone a Piacenza.


CONTATTI:
www.concortofilmfestival.com
www.facebook.com/concortofilmfestival
www.instagram.com/concortofilmfestival
info@concorto.com

UFFICIO STAMPA:
Daccapo Comunicazione
info@daccapocomunicazione.it
(Marcello Farno) / (Ester Apa)

Il sangue non mente, il nuovo romanzo di Umberto Segato, edito da LFA Publisher

“Cari amici di un tempo, di adesso e, si spera, futuri, è uscito il mio romanzo dal titolo Il sangue non mente (titolo ambiguo come i personaggi che lo illustrano) per la Casa Editrice LFA Publisher, che ha ritenuto l’opera degna di frequentare i banchi delle librerie IBS, Mondadori, Feltrinelli, Amazon.

Questo non è (solo) un invito ad acquistare il romanzo, ma l’orgoglioso annuncio di una performance portata a termine con successo da un quasi novantaduenne (il 31 agosto), riguardante un testo di più di 200 pagine, ben scritto, ricco di personaggi “a tutto tondo”, di precise descrizioni, con una trama che invoglia a proseguire la lettura anche se si è a letto pieni di sonno. Leggete e fatelo leggere (soprattutto in famiglia): vi svela verità che, di solito, si tengono nascoste”.

Umberto Segato

C’è un’eredità e, ovviamente, ci sono aspettative. Ma c’è anche la volontà del ‘Vecchio’, per il quale tutto ciò che ha accumulato (dal nulla) è frutto del suo ‘sangue’.
Gli eredi sono due cugini: un maschio, il suo braccio destro nelle poco nobili imprese, e una giovane femmina di nobili natali e vita turbolenta.
Il Vecchio, però, non vuole lasciare tutto a nessuno dei due. Non al maschio, che considera di ‘sangue’ debole, né alla femmina, che definisce (per le sue tendenze omosessuali) ‘merce avariata’.
Così propone al nipote di sposare la figlia di una sua vecchia amante; figlia che, malgrado le insistenze della madre, non ha mai voluto riconoscere come sua.

Umberto Segato (Mira, 1932) è un giornalista, scrittore e poeta italiano.
Giornalista per “Il Giorno” e successivamente, in televisione inviato per il TG2 Rai, curatore di Medicina Trentatré (rubrica medica a carattere scientifico del TG2) e firma varie inchieste per il settimanale Tg2 Dossier.

Ha pubblicato varie raccolte di poesia, tra cui: Non arriva nessuno (1962), Viaggio a vista (1992, Premio “Cesare Pavese”), Specchio in uno specchio riflesso (1999, nella rosa dei Premi Alfonso Gatto, Città di Marineo, Metauro e Viareggio) Versi scabri (2011).
Inoltre, ha pubblicato i romanzi: I luoghi e il tempo (1988, Premio “Città di Benevento”), Candida (2015), Eredità o la colpa di Serena” (2017), Racconti dal passato (2018), Come un’oliva infilzata (2022).

Il romanzo Il sangue non mente è disponibile nelle migliori librerie e store online.

La strategia di comunicazione dell’autore Umberto Segato è affidata a Sara Servizi Editoriali.


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