Brescia: “They come from North”. Esposizione personale di Prasad Hettiarachchi

Dal 27 giugno al 5 luglio, presso CARME in Via delle Battaglie 61/1 a Brescia, sarà possibile visitare la mostra “They come from North“, una residenza artistica itinerante di Prasad Hettiarachchi. L’esposizione, aperta tutti i giorni dalle 18 alle 21 con ingresso gratuito, presenta un’ampia selezione delle opere dell’artista multidisciplinare originario di Colombo, Sri Lanka, realizzate dal 2019 ad oggi.

Oggi, 27 giugno, alle ore 19.30 si terrà negli spazi dell’Associazione culturale C.AR.M.E il vernissage della mostra They come from North. Personale di Prasad Hettiarachchi
La mostra è protagonista di un tour mondiale. 

Il 27 giugno, alle 18.30, si terrà un talk dal titolo “Il potenziale decoloniale e disobbediente del cinema espanso”. Durante l’evento sarà presentato il concept book “Crazy Fish Sing” e si terrà una conversazione con il curatore Simone Brioni, il produttore Graziano Chiscuzzu, il docente di cinema Angelo Cioffi e il regista Suranga Katugampala. A seguire, alle 19.30, ci sarà il vernissage della mostra.

They come from North è un progetto di Kaiya Collective e Terzo Paesaggio, in collaborazione con 5e6, Fondazione Pianoterra e Hypereden. Questa iniziativa continua la ricerca sui linguaggi artistici e gli immaginari esplorati nel lungometraggio “Still Here” di Suranga Katugampala. La residenza risponde a un’urgenza creativa disobbediente, lontana dai meccanismi neocoloniali di sfruttamento degli artisti del Global South. L’intera operazione è sostenuta da una struttura organizzativa leggera e un budget autofinanziato nelle prime fasi, creando una connessione tra realtà locali e outsider del mondo artistico e culturale.

Prasad Hettiarachchi è un artista raffinato e engagé, che da anni osserva e rappresenta le trasformazioni sociali e urbane causate dalla nuova colonizzazione indiana e cinese dello Sri Lanka. Le sue opere esplorano l’impatto dello sviluppo urbanistico sul quartiere popolare di Slave Island a Colombo, evidenziando la gentrificazione aggressiva che minaccia la comunità locale.

Nelle illustrazioni dedicate a Slave Island, Hettiarachchi crea paesaggi astratti in cui le architetture tradizionali galleggiano accanto a cantieri minacciosi e creature inquietanti. Le gru, con i loro artigli, afferrano misteriosi sacchi intrecciati ai capelli degli abitanti, simbolizzando memorie, sogni e paure di un popolo espropriato.

La serie “The Architect” rimanda all’India e alle sue tensioni storiche con lo Sri Lanka, presentando figure di architetti come nuovi guru di uno sviluppo selvaggio. Le opere di Hettiarachchi, intrise di simbolismi e stratificazioni, offrono una critica all’urbanizzazione selvaggia e all’imposizione di una modernità globalizzata.

La visione dell’artista, influenzata dall’ideologia marxista e dal pensiero gramsciano, propone un’interpretazione postcoloniale delle dinamiche di potere che sostituiscono il pensiero critico con nuovi sogni di infrastrutture scintillanti.

“They come from North” è dunque un’esposizione che invita a riflettere sulle contraddizioni del progresso e sulle implicazioni sociali ed economiche della nuova colonizzazione asiatica nello Sri Lanka. Un appuntamento imperdibile per chi desidera esplorare l’arte come strumento di critica e resistenza.

Hettiarachchi originario del quartiere Rajagiriya (Colombo) eredita la passione per l’arte dal padre, artigiano del legno specializzato nelle costruzioni di lanterne rituali.

 Si forma in Pittura Murale e Archeologia presso la Postgraduate Institute of Archaeology, University of Kelaniya, e dopo una breve parentesi nel mondo della pubblicità nel 2010 decide di dedicarsi interamente all’arte.

Collabora inizialmente con il Theertha Artists’ Collective per poi concentrarsi in una ricerca personale che lo porta a sperimentare diverse tecniche e linguaggi.

Alla produzione di raffinate illustrazioni ispirate all’arte della miniature si aggiungono negli anni l’arte murale, l’intaglio, la scultura, la videoarte, il design e la Land Art.

Dal 2016 al 2022  in  collaborazione con il Central Cultural Fund (Matara District Project) realizza  importanti interventi di restauro di dipinti di antichi templi buddisti.

Dal 2022 entra a far parte di Kaiya Collective, collettivo di artisti multidisciplinari.

Partecipa ai side projects Tropicale Urbano e La stagione delle grandi cacce, nati intorno al lungometraggio Still Here di Suranga Katugampala di cui insieme ad Alessandra Orlando è scenografo.

È illustratore del concept book Crazy Fish Sing

Crazy Fish Sing è un libro d’arte visiva che trae ispirazione da Still Here, un film di Suranga Katugampala. Situato in un territorio sperimentale al confine tra il noir e il documentario, il film è girato a Colombo, nello Sri Lanka, e a Milano, in Italia. Muovendosi attraverso geografie reali, immaginarie e affettive, Crazy Fish Sing offre una prospettiva unica sulla realizzazione di Still Here e su alcuni temi di questo film, come l’ibridità culturale, l’urbanizzazione e il realismo.

Il progetto promosso da Terzo Paesaggio in collaborazione con Kaiya Collective, 5e6film, Fondazione Pianoterra, Stony Brook University e pubblicato da Yogurt Editions,  è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12a edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana.

Suranga Katugampala, nato in Sri Lanka e formatosi in Italia, fa parte di quella generazione di artisti con un background internazionale che sta rivitalizzando l’arte contemporanea italiana. Partendo da un’osservazione del reale Katugampala sperimenta una pratica cinematografica partecipativa e transdisciplinare dove la riflessione sui generi, in particolare il neo-noir e il cinema erotico si unisce ad un’anatomia del territorio, creando una cifra stilistica che sfugge ad ogni categorizzazione. Assieme a compagni di avventura Suranga fonda il collettivo / casa di produzione, Kaiya Collective, con l’ambizione di esplorare pratiche cinematografiche che costantemente interrogano il senso contemporaneo di immagine e suono. Sviluppa diversi progetti di video-installazione, come “A city born from the indian Ocean”,  e “La stagione delle grandi cacce”. Ha appena finito di post produrre il suo nuovo film, che sarà battezzato nel 2024.


Ufficio stampa
Valeria Magnoli ufficiostampa@carmebrescia.it

Progetto realizzato con il contributo di

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