A Venezia le raffinate sculture dell’artista internazionale Gaby Wagner

Nel fitto programma di eventi dell’ottava edizione della Venice Glass Week,  si inserisce quest’anno anche la Holly Snapp Gallery – tra gli indirizzi veneziani di pregio per le arti figurative – che accoglie e presenta la nuova collezione della designer Gaby Wagner, “Glass Meets Bronze”. 

GLASS MEETS BRONZE | Gaby Wagner
15.09>22.09.2024 

Vernissage: 15 settembre 2024 | 17.00 – 19.00  
Holly Snapp Gallery, San Marco 3133- Venezia

L’anima vintage di raffinati oggetti in vetro rivive nelle sculture dell’artista internazionale Gaby Wagner, in un tributo contemporaneo alla forza del bronzo e alla trasparenza del vetro

In mostra una straordinaria serie di oggetti in vetro vintage che la Wagner rivisita e reinterpreta con estrema eleganza alla luce di una sua intima passione per le manifatture vittoriane e asiatiche, il tutto in dialogo con sculture in bronzo sul tema del mare. La designer combina il bronzo, utilizzato come supporto, con vetri storici, dando così vita a pezzi unici dal fascino senza tempo.

Stabilitasi a Venezia alla fine degli Anni Novanta, Wagner ha esplorato il mondo del vetro con l’approccio eclettico della designer, arrivando a collaborare con il Maestro vetraio Diego Dei Rossi della vetreria Aureliano Toso.
Tale esperienza, combinata con la sua passione per il collezionismo, l’ha portata nel corso degli anni a una continua sperimentazione sino all’utilizzo – sempre più caratterizzante dei suoi lavori – di pezzi di vetro storico, reinterpretati e combinati con il metallo per creare opere dense di poesia capaci di coniugare passato e presente in modo assolutamente innovativo.

Come ha colto Cristina Beltrami, curatrice e storica dell’arte, che ha steso un testo per questa mostra, “le forme pulite delle coppe più classiche, quelle in particolare dei nomi da lei più amati, come Giacomo Cappellin e Vittorio Zecchin, trovano una nuova collocazione montate su strutture zoomorfe in bronzo dorato“. Mentre il rimando al mondo marino è ancora una volta un richiamo alla natura marinara di Venezia o, per usare le parole di Joseph Brodsky: “simile a quell’ora così tarda a un’immensa scogliera corallina”(Fondamenta degli incurabili, J.Brodsky)

Nella sua presentazione, la Beltrami, utilizza il termine “connubio“, titolo che Umberto Bellotto era solito dare alle sue creazioni in ferro e vetro soffiato realizzate in collaborazione con la Vetreria Artistica Barovier. Tuttavia, l’opera di Gaby Wagner si distingue per la sua combinazione di opposti: l’impalpabilità del vetro contrasta con la solidità del bronzo, mentre le trasparenze delicate delle coppe si arricchiscono a contatto con la doratura del metallo, creando un effetto di ineguagliabile sontuosità.


La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare.
Karen Blixen

Gaby Wagner nasce nella Germania del Nord, vive per lungo tempo a Parigi e proprio frequentando il mondo dell’antiquariato francese scopre – e ama – gli splendidi manufatti in ceramica di Sèvres sovente montati su metallo, frutto di una cultura del bello che da sempre tiene insieme le cosiddette “arti del fuoco”. Immagini di cui fa tesoro nel proprio bagaglio visivo e che riemergono al momento di questa ultima prova col vetro di Murano.

Stabilitasi a Venezia, alla fine degli anni novanta, Gaby Wagner si avvicina al mondo del vetro dapprima con l’approccio della designer, sviluppando i propri progetti con l’aiuto di Diego Dei Rossi, talentuoso maestro attivo nella vetreria Aureliano Toso. Testa in seguito altre fornaci per la realizzazione di oggetti legati in particolare all’illuminazione e al decoro della tavola e, parallelamente, segue la passione per il collezionismo che pure gioca un ruolo chiave in questa nuova avventura nel vetro che rinsalda il suo rapporto con Murano, ripristinandolo però con un presupposto del tutto differente: Gaby Wagner pesca ora dalla propria collezione di vetri storici e ne reinterpreta ogni pezzo attraverso la combinazione col metallo.

Le forme pulite delle coppe più classiche, quelle in particolare dei nomi da lei più amati, come Giacomo Cappellin e Vittorio Zecchin, trovano una nuova collocazione montati su strutture zoomorfe in bronzo dorato. 

Il rimando al mondo marino è ancora una volta un richiamo alla natura marinara di Venezia o, per usare le parole di Brodsky, di “citta silenziosa […] simile a quell’ora così tarda a un’immensa scogliera corallina” (Fondamenta degli incurabili, Joseph Brodsky). Il canto del mare per Gaby non termina sulla riva ma alla base dei suoi pezzi.

Il temine “connubio” del titolo è un voluto rimando ai rari vasi realizzati nel secolo scorso da Uberto Bellotto in collaborazione con la Vetreria Artistica Barovier. Al di là del meccanismo di congiunzione tra vetro e metallo, Gaby Wagner è in realtà distante dai leggerissimi soffiati che l’abile scultore e fabbro impalcava su strutture altrettanto sottili. Le sue opere funzionano piuttosto per opposti: l’impalpabilità del vetro contrasta con la lavorazione massiccia del bronzo, il colore indefinibile nelle trasparenze delle coppe risalta nella vicinanza con la doratura del metallo, in un effetto di inequivocabile sontuosità.


Holly Snapp Gallery
Calle delle Botteghe,
San Marco 3133 
30124 Venezia 

Info e Ufficio Stampa
Cristina Gatti Press & P.R.
press@cristinagatti.it

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