“La Via degli Angeli – La traslazione delle Pietre della Santa Casa” di Fernando Frezzotti

La Santa Casa di Loreto: forse la reliquia cristiana più importante al mondo. La sua collocazione della casa di Maria nel santuario marchigiano da sempre in bilico tra storia e leggenda: trasportata per “ministero angelico” nel 1294 da Nazaret su questo colle affacciato ad Oriente sull’Adriatico. Se dal punto di vista del credente, l’adesione al miracolo non pone dubbi di devozione, custodita oggi a Loreto dai Frati Cappuccini e dalla Delegazione Pontificia guidata da un arcivescovo, fin dagli inizi esiste però una cd. questione lauretana sulla sua autenticità. Ciò ha prodotto una serie infinita di sterili prese di posizione, a cui da ultimo si è cercato di porre rimedio con la nascita della Congregazione Universale della Santa Casa (che promuove il culto mariano-lauretano e il Collegio di difesa perpetua della Santa Casa), le cui attività sono culminate con gli scavi archeologici a Loreto del 1962-1965. Questi però, non risultando risolutivi, non hanno impedito la prosecuzione di accesi e inconciliabili scontri tra chi, da una parte, sostiene aprioristicamente l’autenticità della Santa Casa, e chi, dall’altra, la vorrebbe pregiudizialmente relegare a un “falso storico”. 

Tra religione e storia, “La Via degli Angeli”. 
Un libro e un itinerario culturale-storico-religioso
 
Il 27 giugno ad Ancona la presentazione del volume 
di Fernando Frezzotti, possibile epilogo della “questione lauretana” 

La “ricostruzione” di un viaggio

Diverse ipotesi avrebbero infine rivelato un trasporto meno leggendario della casa a Loreto, ad opera della famiglia degli Angelo-Comneno Ducas, già imperatori di Costantinopoli, e successivamente despoti di Epiro e Tessaglia. L’indagine condotta da Fernando Frezzotti contempla e qualifica queste ipotesi. Prima di giungere nelle Marche, la Santa Casa fu custodita dai Templari prima a Cipro (1273-1283), quindi nel periodo 1283-1291, a Pyli, nella Tessaglia del “Sebastocrate” Giovanni Angelo-Comneno, presso la basilica Porta Panagià, eretta a questo scopo e tuttora esistente. Dal 1291 al 1294, con i Templari impegnati nella estrema difesa della Terrasanta, la temporanea custodia venne affidata al fratellastro di Giovanni, Niceforo. Questi operò il trasferimento delle pietre ad Arta, in Epiro, capitale del suo principato, attrezzando a questo scopo, con ogni probabilità, la splendida basilica dell’Annunciazione, oggi patrimonio dell’UNESCO, una chiesa molto particolare, presente in tutti i libri di architettura. 

“La Via degli Angeli”

La ricostruzione storica della traslazione delle Sante Pietre con il ruolo avutovi dagli Angiò, dai Gran Maestri del Tempio, dagli Angelo-Comneno Despoti dell’Epiro e della Tessaglia e, soprattutto, la rilettura delle biografie dei papi committenti Gregorio X e Celestino V, il Papa del “gran rifiuto”, insieme alle decisive conferme iconografiche, costituiscono l’oggetto e la novità del volume “La Via degli Angeli – La traslazione delle Pietre della Santa Casa” di Fernando Frezzotti, che sarà presentato Giovedì 27 giugno 2024 alle ore 18.00 al Palazzo degli Anziani di Ancona(Piazza Benvenuto Stracca 2), alla presenza dell’Autoree con gli interventi di Giorgio MANGANI, editore e Alessio Ferrari Angelo-Comneno di Tessaglia ed Epiro, co-editore.

Il libro porta a compimento e sistematizza gli studi di Frezzotti pubblicati a partire dal 2018, confermando il ruolo svolto dalla Santa Casa quale ponte tra Oriente e Occidente e, soprattutto, quale testimonianza della Chiesa indivisa. Un ruolo assecondato dall’operato di anni da parte dei discendenti della famiglia Angelo-Comneno e culminato nella traslazione guidata da Bartolomeo (1254-1321), fondatore del ramo familiare della “Marca Anconitana”. 

L’Accademia Angelico Costantiniana ancora oggi è legata e votata a quel ruolo.  “La ricostruzione storica della Traslazione della Santa Casa ad opera di Fernando Frezzotti – ha detto Alessio Angelo-Comneno – è la definitiva conferma di quella che si sarebbe potuta definire una consolidata consapevolezza. Indubbiamente ci era pervenuta da chi ci ha preceduto, ma nessuno di noi sapeva più chi, quando, dove, perché ed in che modo. La Santa Casa di Loreto si riappropria finalmente del suo vero ruolo, quello che, sin qui, le è mancato ossia di ponte culturale tra Oriente ed Occidente e quello, ancor più profondo e spirituale, del più alto testimone della Chiesa indivisa”. “A questo ruolo – ha detto ancora – la mia famiglia contribuì decisivamente nel XIII secolo attraverso le variegate vicende che hanno caratterizzato la Traslazione della S. Casa tra la Tessaglia e l’Epiro per undici anni per poi giungere definitivamente a Loreto accompagnata da Bartolomeo, fondatore di quel ramo della famiglia delle “Marca Anconitana” da cui provengo. A questo stesso ruolo era ed è rivolta la nostra Accademia così come volle mio nonno e mia madre creando nel 1997 la Rivista scientifica in cl. A all’ANVUR “Studi sull’Oriente Cristiano” e come Noi intendiamo oggi”.

Così l‘Autore: “La Via degli Angeli è un’indagine storico-geopolitica sulla Traslazione della Santa Casa, l’operazione che ha consentito il suo salvataggio da Nazareth, ma anche il suo, non programmato, arrivo a Loreto. L’analisi, se da un lato ha confermato l’autenticità della reliquia (ponendo così fine alla cosiddetta “questione lauretana”), dall’altro, mettendo capillarmente in evidenza committenza, governo, esecuzione, custodia, relativi contesti storici, itinerari e soste, ha consentito di individuare i veri protagonisti nei loro rispettivi ruoli: gli Angelo-Comneno di Tessaglia ed Epiro, due fra i più noti Grandi Maestri templari e due Papi: Gregorio X e Celestino V.  Per quest’ultimo non appare affatto azzardato postulare una completa riformulazione del giudizio storico su vissuto e pontificato. L’indagine, nella sua ultima fase, ha riguardato anche gli aspetti iconografici della Traslazione, con numerose e sorprendenti conferme del quadro storico emerso, riscontrate in numerose realizzazioni pittoriche (v. l’immagine di copertina) e persino nel ciclo di affreschi all’interno della Santa Casa”. 

La storia continua…

Sulla base delle ricerche eseguite negli anni è stata tracciata la cd. “Via degli Angeli“: l’itinerario che ha percorso la S. Casa nelle Marche prima di essere definitivamente deposta a Loreto su disposizione di Celestino V, ma anche l’itinerario seguito da Ithamar/Margherita, figlia di Niceforo, Despota d’Epiro, che andava sposa Napoli con Filippo d’Angiò. Le pietre della S. Casa facevano, infatti parte della sua dote nuziale. Resasi conto che le pietre non l’avrebbero seguita, se ne separò, ma il suo passaggio attraverso le Marche ha lasciato tracce indelebili. “La Via degli Angeli” non si ferma qui. È anche la ricostruzione del contesto storico che rese necessaria una parziale deposizione a S. Firmano di Montelupone e la scoperta del linguaggio giunto fino a noi per comunicarcelo, così come la scoperta del legame che, nel segno della Traslazione e del suo committente Celestino V, unisce la località di “Angeli di Varano” (AN) a Pacentro (AQ) e alla sua plurisecolare “Corsa degli Zingari”.

Più in generale, la “Via degli Angeli” è un anche percorso culturale, storico e religioso per tutti gli interessati a conoscere la storia del trasporto della Santa Reliquia Mariana. Un percorso che collegherà le Marche, con la vicina Grecia, perché qui la S. Casa venne custodita e difesa dagli Angelo Comneno d’Epiro e Tessaglia, ma anche con Cipro, dove la reliquia venne trasportata dai Templari per salvarla dalla furia islamica e, infine, con la Terrasanta, rinvigorendo l’antica vocazione di Ancona quale porta d’Oriente.


Comunicazione
“La Via degli Angeli” 
Accademia Angelico Costantiniana
Diana Daneluz dianadaneluz410@gmail.com    

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