L'alchimia è una filosofia
esoterica, che alcuni studiosi
fanno risalire addirittura alla
civiltà egizia. Si tratta di una
specie di chimica, ma pure di
fisica, astrologia e medicina,
anche se la famosa ricerca della
pietra filosofale l’applicò molto
alla metallurgia (la
trasformazione dei metalli in
oro). Alcuni studiosi
ritengono l’alchimia, soprattutto,
il precursore della chimica
moderna, nata nel XVII secolo, con
l’applicazione del metodo
galileiano alla ricerca
scientifica. La ricerca
alchemica, essendo una filosofia,
anche se pratica, mirava
all’ottenimento di obiettivi
enormi, come conquistare
l'onniscienza; creare una medicina
universale per curare tutte le
malattie; estrarre un elisir che
prolungasse la vita all’infinito e
la trasmutazione delle sostanze,
in particolare, i metalli in oro.
Alla sommità di tutte le ricerche
quella della pietra filosofale.
In realtà, tutte queste
ricerche erano probabilmente più
metaforiche che reali. Questo
perché l’applicazione ad una
simile “professione” doveva
ottenere il raggiungimento di uno
stato filosofico e metafisico
della conoscenza. L’alchimista
segue un percorso immateriale che
lo liberi interiormente, cioè uno
sviluppo spirituale. Ad esempio il
rapporto con i metalli, da un lato
il piombo e dall’altro l’oro, sono
da considerarsi categorie
simboliche dell’essere.
L’alchimia, scienza esoterica, ha
sempre goduto di un aura di
mistero. Nel medioevo, infatti,
non poteva che essere un’attività
occulta, per non scontrarsi con i
canoni della Chiesa. Il suo fine
principale era il cammino
spirituale che andava dal piombo
(lo stato più negativo) all’oro
(lo stato massimamente
positivo).La piena consapevolezza
personale comportava il
raggiungimento di un proprio Dio.
Fine che non poteva essere
condiviso proprio dalla religione
cristiana. Ciononostante, il
cammino verso la verità e la somma
perfezione, simboleggiata
dall’oro, metallo incorruttibile,
erano il fine ultimo dell’umanità,
verso cui era diretta. La scoperta
dell’elisir che guariva ogni male
e la pietra filosofale che
trasformava i metalli, erano
l’obiettivo da perseguire, perché
già implicito e prefissato.
Inoltre, finché non nacque la
scienza sperimentale, nel secolo
XVII, non potendo avere un
rapporto con dati reali di fisica
e chimica, la ricerca alchemica
era costretta a poggiare sulla
magia, ma anche sulla metafisica e
la filosofia. La realtà materica,
quindi, conviveva,
necessariamente, con la metafisica
ed il pensiero speculativo. Se
nell’antichità si era conformata
come una specie di religione
parallela metallurgico-medicinale,
col tempo acquisì una sorta di
misticismo “superiore”, portatore
di conoscenze empiriche e di
significati filosofici.
L'opus
alchemicum o processo
alchemico, era alquanto complesso,
diviso com’era tra chimica,
filosofia e magia. La pietra
filosofale veniva cercata
attraverso sette procedimenti,
divisi in quattro operazioni. Si
partiva dalla "materia prima",
che, con l’aggiunta di zolfo e
mercurio, veniva riscaldata, in
vari momenti e metodi, nel
tentativo di ottenere gradualmente
la trasmutazione della sostanza in
stadi più “elevati” della materia.
Le fasi erano variabili da un
minimo di tre ed un massimo di
dodici. Nel processo avevano
importanza i colori, che
denotavano il livello raggiunto
(nero, bianco e rosso) ed i
numeri, sempre ritenuti magici ed
essenziali. Essendo l’alchimia
una pratica magica e mistica,
possedeva un gran numero di
simboli e significati esoterici,
che naturalmente, rientravano
nella creazione alchemica.
Gli
alchimisti
L’alchimista medievale era un uomo
“dotto”, un po’ defilato, che
aveva conoscenze di molte
tematiche, sia chimiche, che
spirituali ed astrologiche, magia
ed esoterismo. L’alchimista era
considerato un serio studioso.
Tra le eminenti personalità che si
interessarono all’alchimia, spicca
Isac Newton, il grande scopritore
della forza di gravità. Mantenne
sempre il riserbo sulle sue
ricerche in tale campo, ma non
pubblicò mai né testi filosofici
né alchemici. Tali studi vennero
pubblicati solo nel 1936
dall'economista John Maynard
Keynes, entrato in possesso dei
manoscritti originali di Newton.
Tra il XVI e il XVII secolo, molte
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